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Kakà vuole un centrocampista: occhio ad Adriano, e per Mexes...

di Milannews Redazione
Fonte: di Francesco Letizia per Tuttomercatoweb.com

Il sogno Gerrard a Milanello dura il tempo di pronunciarlo: quando Ricardo Kakà ha fatto il nome del capitano del Liverpool come un "desiderato", sapeva ovviamente di chiedere qualcosa con la stessa percentuale di realizzabilità del trasferimento del "Pan de Azucar" a Milano. Stevie G. irraggiungibile, daccordo, ma il messaggio dell'ex Pallone d'Oro è chiarissimo: servono giocatori freschi in mezzo al campo, gente "moderna" abile nella doppia fase, poliedrica e giovane. La risposta più facile, forse anche la meno bancata da un bookmaker, era quella di chiedere un centravanti da 30 gol stagionali, un Eto'o insomma: ma il numero 22 non è banale nè superficiale nelle sue osservazioni, ha inquadrato benissimo il problema di questa squadra. Una mattonata a Pirlo e due a Seedorf? Ad essere maligni, forse: sta di fatto che la punta (di peso o meno poco cambia) è evidentemente ben lontana dai progetti del futuro leader del "Nuovo corso", tanto basta per mettere la parola fine alle tante chiacchiere che girano. La caccia all'uomo nell'identikit di Kakà deve partire oggi stesso, anzi ieri, e probabilmente da uno dei sospettati principali: quel Yohann Gourcuff che è di proprietà del Milan, Bordeaux permettendo. Il giovane bretone sarebbe un clamoroso colpaccio, giocatore di spessore internazionale, buon bagaglio d'esperienza, classe e freschezza: per Ancelotti è troppo lento? Non ci eravamo accorti che al buon Carletto piacessero i piè veloci, osservando i giocatori che schiera: Gourcuff darebbe spunti d'alta scuola al centrocampo (da mezz'ala meglio che da trequartista) ormai soporiferio, dove probabilmente sarebbe opportuno anche un altro investimento. Di mio gusto, se posso permettermi, Felipe Melo della Fiorentina: Dunga lo ha già eletto titolare indiscusso della sua Seleçao, ha centimetri e grinta sufficienti per fare il guerriero, ma piedi e corsa brasiliani per parlare la stessa lingua dei Gou-Ka-Pa-Ro. Guardando PSG-Dinamo Kiev la scorsa settimana, ho ammirato un Sessegnon d'annata, esploso ormai definitivamente: nato come controfigura di Essien, il numero 10 (solo di maglia, attenzione) del Benin ha aumentato esponenzialmente i suoi spunti di classe rispetto ai tempi del Le Mans, in cui dava più fosforo... Oggi in qualcosa, ricorda il Seedorf del 2003, quello delle splendide partite a La Coruna e Monaco di Baviera. In difesa, la crisi della Roma rilancia un Mexes che sta facendo sempre peggio: un motivo per abbandonare la sua pista? Giammai, al contrario un vantaggio per trattarlo a condizioni inferiori: se la spesa non superasse i 10 milioni, sarebbe un affare e per portare via un gioiello dalla corte di Donna Rosella a prezzi modici basta chiedere lezioni sull'altra sponda del Naviglio. A proposito di sponde, un giro sul Lago oltre il confine farebbe bene, passateci la battuta: già la scorsa settimana si accennava dell'ipotesi Diego Lugano, un giocatore che potrebbe essere utile per diversi motivi. Innanzitutto per l'indiscusso valore dello stopper uruguayo, ruvido quanto serve, bravo nel gioco aereo, affidabile e d'esperienza: ma attenzione, firmare a parametro zero l'ex Sao Paulo potrebbe aiutare strategicamente il Milan a non farsi prendere "con l'acqua alla gola" da chi venderà l'altro centrale, Liverpool (Agger) o Roma che sia. Un bluff al tavolo del poker su cui Adriano Galliani dovrà far tesoro delle sue esperienze passate: quando cercava un sostituto di Shevchenko, rischiò di farsi spennare per Henry e Ronaldo prima, per poi finire sul mesto Ricardo Oliveira. Da brasileiro a brasileiro, chiudiamo con Adriano: la punta dell'Inter va verso la rescissione con Moratti, il che vuol dire che i nerazzurri non potranno inserire clausole "anti-Milan" nell'accordo. 27 anni ed indubbi problemi psicologici, l'ex Imperatore potrebbe rinascere nell'isola felice di Milanello e prenderebbe il posto di Shevchenko: per superare i due gol stagionali dell'ucraino in fondo, non serve tornare fenomenali. Un matrimonio che si può fare? Troppi punti di domanda ancora sulla vicenda, in primis sul futuro dell'Adriano uomo più che giocatore: certo che a parametro zero e con un ingaggio abbordabile, Adriano può sognare Adriano... Un suggestivo gioco di parole che evidenzia come potrebbe diventare presto un'operazione vantaggiosissima per entrambe le parti alla stessa misura.


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