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Emergenza stadi: Milan 13esimo per ricavi

di Milannews Redazione

Milanisti, come reagireste se qualcuno vi documentasse, numeri alla mano (e quelli non mentono mai) che la vostra squadra "vale" meno del Fenerbahce, squadra non certo appartenente all'elite del calcio europeo? Calma con la rabbia, ma non ritrattiamo ed anzi rilanciamo: poco più della metà del Tottenham, sensibilmente meno del Newcastle, inferiori anche allo Schalke 04 ed all'Amburgo. Va bene, non si parla di valori strettamente tecnici (per la verità, ci sarebbe da discutere anche su quelli, vista la situazione), ma del rapporto che Deloitte ha pubblicato riguardo i fatturati dei 20 club più ricchi d'Europa: il nome, "Football Money", è tutto un programma. Il Milan occupa l'ottava posizione, una piazza che sembrerebbe di tutto rispetto, considerando che è la prima italiana nel ranking: in realtà è un piazzamento che per i Rossoneri non può ritenersi soddisfacente, anche considerando il calo di due posizioni rispetto al medesimo rapporto dello stesso anno. Certo, la Champions League non disputata ha causato un danno, ma l'aspetto prioritario su cui focalizzarsi lo ha indicato direttamente l'amministratore delegato rossonero, Adriano Galliani: "Se non avremo anche noi gli stadi di proprietà non competeremo piu' ai massimi livelli europei. Dieci anni fa eravamo nettamente primi nel ranking europeo e fatturavamo molto di piu' dei club inglesi e spagnoli, mentre adesso dobbiamo cedere il passo" ha spiegato all'indomani della brutta figura delle Italiane contro le Inglesi. Ebbene, analizzando in ciascun fatturato la voce "matchday" (per chi non pratica l'inglese, letteralmente "giorno della partita", ovvero tutto ciò che è legato al pre-post e durante l'incontro), si scopre l'amara verità: Galliani non tradisce le sue origini da uomo d'affari più che di calcio e la sua teoria è assolutamente confermata in toto dai numeri. Il Milan con 26,7 milioni di euro è 13esimo (di queste 20 almeno) per ricavi da San Siro e riesce a mettersi alle spalle solo Roma, Juventus, Lione, Marsiglia, Stoccarda e Manchester City, con le ultime segnalate in grande rimonta: l'Inter, per completezza, è davanti al Milan di un solo posto e di 1 milioni e 700mila euro... Spiccioli che non bastano a differenziare la situazione nerazzurra dai cugini. Per dare un'idea di cosa voglia dire stare al top, il Manchester United guida con 128 milioni, seguito dall'Arsenal a quota 119, Real Madrid a 101, Chelsea a 94 e Barcellona a 91.5: il Bayern, con la sua Allianz Arena, si ferma (per modo di dire) "solo" a 69 milioni, nonostante la mentalità dei tedeschi (a proposito, Amburgo 45,5 e Schalke 32,3) sia chiaramente meno avvezza agli "sprechi" di quella degli altri campionati presi in esame, Italia compresa. Un altro dato interessante riguardo San Siro è la sua percentuale tra "attendance" e "capacity", ovvero il rapporto tra spettatori reali e posti: la struttura milanese è la meno piena (75% quando veste rossonero, 67% nerazzurro), a dispetto di stadi da sold out delle dirette concorrenti. Peggio di noi, solo Roma (58%): permetteteci di sorprenderci poco. Assodato che Adriano Galliani abbia centrato il punto, ora resta da chiedersi per quanto il Milan preferisca crogiolarsi nei suoi problemi (che si riversano inevitabilmente sul mercato) piuttosto che agire: piacerà poco ai più "caldi", curvaioli ed integralisti vari, ma San Siro è una struttura ormai vetusta, inadeguata e dispersiva ed, essendo di proprietà del Comune di Milano, a maggior ragione da escludere da ogni progetto futuro. Milano però può essere davvero la chiave del riscatto: l'Expo del 2015 è un'occasione da non lasciar cadere nel vuoto e da cogliere invece al volo, come in città hanno già iniziato a fare. Il riferimento al rifacimento del vecchio Vigorelli, ma soprattutto alla ristrutturazione dello storico Palalido, è pertinente: per la storica casa della gloriosa Olimpia Milano (la squadra più titolata d'Italia e seconda d'Europa solo al Real Madrid, proprio come il Milan) si è mosso il Patron Giorgio Armani in prima persona, tanto da garantire entro febbraio 2010 un palazzetto rimesso a nuovo con 5mila posti, lontano dallo spropositato Mediolanum Forum da 13mila unità, ed a cui il Re della Moda darà anche il nome (Armani Jeans Arena). Lo sponsor è l'altra discriminante decisiva per un progetto di questo tipo: l'Arsenal ha saputo vendere all'Emirates Airlines il pacchetto "stadio+maglia" con ottimi risultati, cosa che potrebbe fare anche il Milan, considerando che l'accordo con Bwin è in scadenza a giugno 2010. Ci sarebbe da coinvolgere chiaramente anche il Governo Italiano, che con uno scarso apporto politico ha fatto sì che l'Italia si lasciasse sfilare sotto il naso gli Europei 2012 da Ucraina e Polonia, non esattamente Inghilterra e Spagna: nel frattempo lo schieramento al potere è cambiato, e chi più dell'attuale Presidente del Consiglio potrebbe essere più sensibile al tema della competitività del Calcio Italiano e del suo sviluppo sostenibile a prescindere dal mecenatismo? Un conflitto di interesse, ad essere maliziosi, ma che potrebbe portare indiscutibili vantaggi a tutti, considerando che il Calcio è la terza industria dell'economia italiana: insomma, che si tratti di Milan piuttosto che di Inter, Roma, Juventus (per la verità già un passo avanti) o Napoli, bisogna muoversi ed il prima possibile... Solo dopo un progetto con simili margini di sviluppo, le proprietà potranno preoccuparsi di come "riempire" i loro impianti anche calcisticamente e rendere appetibile tecnicamente il prodotto offerto: allora sì, che verrà il bello ed in casa Milan si potrà tornare a sognare nuovamente anche d'estate, senza lo spettro angosciante del ridimensionamento


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