Caro Piersilvio...
Fonte: editoriale di Francesco Letizia per TMW
Permettetemi un'apparente digressione dal tema calcistico, per andare su uno dei più chiacchierati avvenimenti degli ultimi giorni: sui giornali, nei tg e nei talk show abbiamo riletto, ascoltato e riascoltato come Mediaset abbia salutato, dopo 29 anni (ovvero dal primo giorno della sua nascita) di onorata convivenza, il suo simbolo televisivo, l'ottantaquattrenne Mike Buongiorno. Un volto storico, forse "il" volto storico, della televisione italiana: conosciuto da grandi e piccini, Mike è stato per decenni un'istituzione, con il suo motto "Allegria" e le sue incredibili gaffe: nel 1980 il rampante Silvio Berlusconi, proprietario di Telemilano, decise di puntare tutto sul migliore sulla piazza per dare in poco tempo l'ambito scacco matto alla tv dello Stato. Oggi in tanti si sono dichiarati sorpresi, altri persino indignati, del fatto che l'azienda di Cologno abbia deciso di non rinnovare il contratto al suo monumento più grande: "Non c'era un progetto comune" hanno fatto trapelare i vertici, con spietata ma sensatissima polica aziendale. La nuova linea del vice-Presidente di Mediaset (il Presidente è lo storico Fedele Confalonieri) è questa, prendere o lasciare: il giovane Piersilvio Berlusconi ha dimostrato di non guardare in faccia a nessuno nel nome della fortuna dell'azienda, dell'audience, delle pubblicità e di conseguenza degli introiti nelle casse di famiglia. La riconoscenza? E' un sentimento che vuol dire rispetto, onore degli antichi fasti ed il dolce ricordo di ciò che eravamo: ma neanche i miti sono eterni quando la concorrenza avanza, ti spiazza con offerte millionarie, guadagna terreno e prova in ogni modo a superarti. Meglio essere primi "senza cuore" o secondi, terzi, quarti, con tanti sentimenti e poche gioie? Considerando che si parla di società a scopo di lucro e non di oratori nè di enti benefiche, non dovrebbero esserci neanche i dubbi. La soggezione nei confronti di chi ha contribuito largamente a renderti grande è forse il male più grosso per l'evoluzione di un'azienda e dunque per il suo futuro, e più i nomi sono ingombranti, più ci vuole coraggio: ed il coraggio, si sa, è una virtù di cui i giovani non difettano, vuoi per incoscienza, vuoi per cinismo, o semplicemente perchè, nel mondo di oggi, i gentiluomini sono passati di moda. Caro Piersilvio, mi consenta, complimenti a Lei: a 40 anni da compiere a breve, ha dimostrato di aver il "polso" della situazione, conducendo saldamente negli ultimi dieci anni un'azienda ad una costante crescita ed espansione. Lei che era in primissima fila nelle fotografie di Atene, al fianco di suo Padre e dell'eroe Pippo Inzaghi: Lei che ha confidato con disinvoltura di sognare Cristiano Ronaldo in rossonero e che non ha avuto paura di firmare dei contratti millionari per Canale 5 (Bonolis in primis) perchè sa che sono investimenti dal sicuro tornaconto. Lei che ha esortato a puntare sui giovani e che questa politica la applica costantemente nelle trasmissioni: Lei che ha saputo salutare senza esitazione Mentana, pensionare Buongiorno, ridimensionare Iacchetti. Lei che, da primogenito maschio della famiglia, sarebbe il più indicato a raccogliere un giorno la "Presidenza del Club più titolato al Mondo": che ne pensa del possibile rinnovo di Favalli, dei contratti (finalmente, direbbe qualcuno) in scadenza di Emerson e Shevchenko, del ritiro-non ritiro che va avanti da due anni di Maldini, di un talento come Gourcuff che rischia di sfuggire sotto al naso... Delle conferme senza se e senza ma di giocatori come Pirlo e Seedorf, che, almeno per un fatto di freschezza tattica, andrebbero quantomeni riconsiderati dal loro piedistallo di titolari fissi: dell'Inter che prepara un mercato stellare ed ha imparato a vincere, della Juventus che, pur senza la presenza degli Agnelli, sogna un grande colpo. Che ne pensa, Piersilvio, di un Milan senza Presidente? E' quello che vorrebbero chiederle in tanti: tifosi, giocatori, giornalisti... Probabilmente anche Adriano Galliani, che amministra ciò che non è suo, è bene sempre ricordarlo, seguendo una linea tracciata dalla proprietà eppure viene criticato dai tifosi e ritenuto responsabile del declino rossonero. La risposta: la attendono tutti quest'estate. Non ci deluda, Piersilvio, perchè d'accordo, la tv è il secondo amore degli italiani: ma il primo resta sempre il Calcio...