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Becks ed un "Ronaldo" della difesa per tornare a sognare

di Francesco Letizia

Rammarico ed amarezza: le sensazioni che Roma-Milan ha lasciato sulla sua scia sono esattamente queste. Rammarico per aver buttato l'occasione di vincere una partita francamenta abbordabile contro un avversario che non ha fatto nulla per non lasciare spazio all'iniziativa rossonera: amarezza per la presa di coscienza, per chi ancora non se ne fosse accorto, che lì dietro il gol può arrivare davvero da un momento all'altro e su qualsiasi azione, anche la più innocua. Una situazione che va di giorno in giorno aggravandosi, se è vero che Kakha Kaladze martedì sosterrà un importante visita per il suo ginocchio, che nel caso migliore lo restituirà agli ordini di Carlo Ancelotti visibilmente acciaccato e dunque inaffidabile fisicamente e non, e nel peggiore potrebbe spingere il georgiano ad un intervento chirurgico dagli indeterminati tempi di recupero. Il ritorno di Sandro Nesta annunciato dalle parole di Adriano Galliani ieri nel dopopartita, al momento resta il remake di qualcosa già visto a diverse riprese in questa stagione: per essere lapalissiani, potremmo dire che l'ex capitano della Lazio sarà disponibile solo quando lo vedremo in campo ai suoi livelli, il che dovrebbe essere distante, anche nella miglior ipotesi, almeno un altro mese abbondante. Per non parlare poi dell'oggetto misterioso del mercato rossonero, quel Philippe Senderos le cui condizioni sono un rebus: è sano? Evidentemente sì, se si siede in panchina: perchè allora non in campo? Perchè Carlo Ancelotti pare averlo definitivamente bocciato, impiegando Favalli centrale in un match così importante. Ad oggi, il Milan non può contare su un centrale completamente affidabile: Bonera resterà almeno altri quindici giorni ai box e Maldini e Favalli, generosi baluardi del calcio italiano e primatisti della classifica dei più presenti nella storia della Serie A ancora in attività, sono chiaramente tutt'altro che certezze. Intervenire sul pacchetto centrali è un dovere che non smetteremo mai di sottolineare: se martedì Kaladze dovesse davvero optare per l'operazione, in via Turati scatterà inevitabilmente la caccia al centrale. Inutile snocciolare una serie di nomi più o meno attendibili, perchè il mercato è fatto di occasioni, come ben ricordano gli operatori del settore: l'importante è la caratura del giocatore che verrà scelto, ovvero che sia un reale valore aggiunto per questa e le stagioni a venire e non un rattoppo di fortuna. Nel 2007, l'arrivo di Ronaldo rialzò una squadra in difficoltà, trascinandola ad un quarto posto e moralmente anche al successo in Champions: lo scorso anno, Pato per poco non trasformò una stagione disastrosa ad una discreta annata con annessa qualificazione in Champions. Se il nostro Mister X, chiamiamolo così, riuscisse a dare un impatto simile, le soddisfazioni a maggio potrebbero arrivare, considerando che la situazione di partenza non è tragica come quella degli scorsi anni: nel frattempo, David Beckham ha dimostrato all'Olimpico di essere tutt'altro che una figurina o un'operazione meramente mediatica. Con umiltà e spirito di sacrificio, l'ex Real Madrid ha disputato una partita da giocatore "vero", di quelli che costano fior di milioni di cartellino e fanno sbavare le platee di tutto il mondo: si trovasse l'accordo, magari tramite l'Adidas, per trattenerlo anche oltre il mese di marzo, sarebbe davvero un colpaccio. Il mercato come chiave di volta di una scalata non troppo ripida: davanti, Mourinho frena.. E per lui il peggio, con la maglia numero 7 ed un Pallone d'Oro tra le mani, deve ancora arrivare.


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