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Caro Gigio ti scrivo...

di Alessandro Jacobone

Caro Gigio, perdonami la confidenza ma potresti essere mio fratello, quello minore. Il fratello che non ho mai avuto ma che avrei voluto consigliare nei momenti importanti della sua vita come faccio ora con te scrivendoti questa lettera aperta. Chi ti scrive è un innamorato del Milan, 43enne e figlio di un Milan che mi ha rubato il cuore nel 1983, sì quando eravamo in serie B. Sono uno dei milioni di tifosi rossoneri sparsi per il mondo come lo sei tu e nonostante la soap opera relativa al tuo rinnovo, non ho motivo di non crederti a riguardo. E' proprio per questa ragione che ho deciso di dedicarti del tempo mettendomi a scrivere quello che avrei voluto dirti guardandoti negli occhi.

Quante volte ti sei sbucciato le ginocchia nei campi di periferia con indosso una maglia rossonera magari comprata in una bancarella di qualche mercatino campano? Quante volte ad ogni tuffo sul duro cemento hai sognato di difendere la porta del tuo Milan tanto da sentire nella tua testa addirittura il boato di San Siro ? Credo tante, tantissime volte. Ne sono certo perchè è successo a tutti noi da ragazzini tifosi del Milan. Il calcio è magico proprio per questo, fa sognare e i sogni sono gratuiti e quindi alla portata di tutti. Capita poi di crescere e dover costruire il proprio futuro. Scuola, lavoro e imprevisti della vita, fan si che spesso quei milioni di bambini trovino una strada diversa da quella sognata. Nessun Superman, pochi pompieri o poliziotti ma sopratutto pochissimi giocatori di calcio.

Tocca quindi canalizzare la propria passione vivendola da tifoso e restare al di qua della staccionata, ovvero di quelli che per la loro passione fanno sacrifici e non ne traggono nessun guadagno. Non voglio scendere pero' al mero discorso economico. Non è questo il punto, almeno per il sottoscritto. Quando una passione è davvero forte, capitano storie come quella capitata a me. Anche io ero uno dei tanti ragazzini che avrebbe voluto calpestare il prato verde di San Siro. Quante le ore nel cortile di casa cercando di imitare i tocchi di classe di Marco Van Basten senza pero' riuscirvi nemmeno per un secondo. Quante saracinesche sfondate a pallonate simulando la sassata scagliata da Carletto Ancelotti nel famoso Milan Real Madrid del cinque a zero casalingo. Niente da fare, non c'era uva per fare del buon vino e così ho deciso di dedicarmi al Milan come tifoso.

E qui veniamo ai giorni d'oggi. Il mio amore è stato sempre grandissimo ma lo è diventato ancora di più nei recenti anni di sofferenza, durante i quali ho pensato che il Milan meritasse molto di più che un triste galleggiamento a metà classifica. Amore così grande da azzardarmi pure a contestare chi ci aveva fatto vincere tutto. E la mia passione è stata cosi' grande da contagiare attraverso i social pian piano migliaia di tifosi fino a diventare uno dei tifosi più riconoscibili nel mondo Milan, un "influencer" dicono, e a me fa già ridere cosi'. Avrei voluto vivere il Milan da Ruud Gullit, mi ritrovo a farlo come Chiara Ferragni. Amen, va bene anche cosi' pur di respirare i colori rossoneri. E' proprio a nome dei tifosi che idealmente rappresento che apro a te il mio cuore da fratello maggiore. Diciotto anni sono pochi per qualsiasi ragazzino, meno per chi a 14 anni ha lasciato la sua amata famiglia per raggiungere Milano e rincorrere il suo sogno. Innumerrevoli i sacrifici che avrai sicuramente affrontato in maniera matura nonostante la giovane età.

Ti parlo quindi da uomo a uomo, senza lasciarti l'alibi di essere manipolato da terzi. Questo gioco funziona solo in fase di trattativa, non tra di noi milanisti. Vorrei chiederti come ti senti a far restare appesi alla speranza di un tuo rinnovo i milioni di tifosi che ti hanno sempre e solo sostenuto; Che effetto ti faccia essere stato privato, almeno mediaticamente, della libertà di esprimere il tuo amore per i colori rossoneri e vorrei chiederti che cosa provi a vedere trattato cosi' il tuo Milan da parte di chi per "costruire" il tuo futuro, sta pian piano spegnendo i tuoi sogni. Sì perchè resto convinto che nonostante i tuoi post su instagram raccontino di lussuose vacanze in compagnia del moneyguard, al tuo poggiare la testa sul cuscino ritornino i mente i boati alle tue imprese in maglia rossonera. Vuoi continuare a sognare di tuffarti sull'erba del miglior stadio del mondo, oppure farlo sui soldi come Paperon de Paperoni rinchiuso in solitudine nel suo deposito ? Vuoi essere ricordato come una bandiera o come una banderuola che ha sventolato dove più ha convenuto? Gigio, fratellino di fede rossonera, è ora di posare il joystick della Play, buttare il flacone di Clerasil che ogni adolescente possiede e prendere posizione. Un famoso striscione della Sud diceva : "Chi ha il Milan nel cuore, non chiama il procuratore".

Bene, tu invece fallo e se ami il Milan digli di tacere. Perchè uomo lo diventerai di sicuro come di sicuro, comunque finisca, non dovrai preoccuparti di pagare le bollette. Ma per diventare uomini veri servono le palle, non solo pararle all'incrocio dei pali. Un abbraccio sincero Alessandro Jacobone Fondatore pagina facebook Milanisti Non Evoluti 2.0 - Radio Rossonera


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