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Milan, altro che Pandev: il segreto del terzino. Perchè non Schelotto?

di Francesco Letizia

Il Milan ed il mercato di gennaio: un rapporto storicamente non facile, ma generalmente fruttifero. Nel 2007, gli innesti di Ronaldo e Massimo Oddo permisero ad una squadra dalla rosa non eccellente, di mantenere la giusta concentrazione per vincere la Champions senza trascurare il campionato, in cui il brasiliano fece la differenza. Lo scorso anno, l'apporto di David Beckham è stato a dir poco fondamentale per la qualificazione in Champions: nell'anno in cui l'asticella è da alzare fino all'obiettivo innominabile a Milanello, è lecito aspettarsi qualcosa. Galliani giura e spergiura: "Si chiude con Beckham ed Adiyiah". Ad oggi, è la verità: ad oggi. Troppe variabili separano ancora il 18 dicembre dalla chiusura del mercato: basta un infortunio, un episodio, una partita storta o una richiesta esplicita dell'allenatore a mischiare le carte. Mi sento di sposare però la linea societaria sull'argomento attaccante, non perchè non reputi che un cambio di Ronaldinho e Pato non sia indispensabile (tutt'altro), bensì perchè parto da un ragionamento lineare: se prendi Adiyiah, pallone d'oro del Mondiale Under 20, e per lui spendi l'ultimo "visto" rimasto, devi crederci. Astenersi nuovi Viudez e Mattioni insomma: il ragazzo ghanese (che farà la Coppa d'Africa è vero, ma è pur vero che la CAN non durerà mica sei mesi) dovrà essere inserito nei primi 16 della rosa, non fare la comparsa in allenamento. Peraltro fatico a comprendere la logica di un eventuale affare Pandev: buon giocatore, buon affare se a zero, ma privo di ogni progetto alla base. Se proprio si vuole puntare ad un esterno, mi sorprendo che non si sia fatto il nome di quello che per me, ad oggi, è il miglior talento in circolazione in Italia: Ezequiel "El Galgo" Schelotto, 20enne centrocampista del Cesena. Fisico da punta (187 centimetri), velocità da centometrista, tecnica da numero 10: chi lo prende fa un affare e si sistema per 10 anni. La vera priorità, questa sì da affrontare assolutamente a gennaio, mi sembra in difesa: non per essere ripetitivo, ma una squadra che vuol puntare allo scudetto non può sperare sempre nel buon rendimento complessivo di un pacchetto di giocatori dall'affidamento relativo. In particolare si parla di terzini, sinistri: è lì che il Milan deve andare con decisione, è lì che Leonardo, nella mixzone al termine di Milan-Palermo, ha fatto capire di voler chiedere uno sforzo. Mentre per il centro vengono considerate le piste francesi Mongongu (Monaco) e soprattutto Mangala (fenomenale '91 dello Standard), sul mancino di difesa c'è un fin troppo sospetto silenzio: dell'abboccamento con Bastos per giugno abbiamo già parlato, mentre sono da ritenersi di attendibilità relativa le piste Clichy (troppo caro) e Bale (gran potenziale, pochi risultati). Se qualcuno arriverà insomma, sarà una sorpresa, così come non è accaduto per un soffio in estate per Aly Cissokho: sperando che questa volta il conto del dentista sia inferiore ai 15 milioni di euro che il Porto non ha voluto scontare per l'ormai giocatore del Lione.


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