.

Sheva, un flashback da brividi...

di Luca Fede

Era il 29 agosto 2003, si giocava la finale di Supercoppa Europea tra Milan e Porto, allenato ai tempi da José Mourinho. Al decimo minuto, Rui Costa vola sulla fascia destra, effettua un cross perfetto che si trasforma in assist per Andriy Shevchenko, abilissimo nell'anticipare Paulo Ferreira con uno stacco fulmineo e ad infilare Vitor Baja, che nulla può fare per evitare la marcatura del fuoriclasse ucraino. Si spiega così il déjà vu che avrà colpito i tifosi milanisti al 55' minuto di Svezia-Ucraina, match valido per la prima giornata di Euro 2012, quando Shevchenko si è ritrovato a segnare un gol dalle dinamiche identiche, con la differenza che a crossare dalla destra, stavolta, è stato Yarmolenko, e non Rui Costa, e a difendere i pali si trovava Isaksson, e non Vitor Baja. Un flashback emozionante, grazie al quale l'infinito Sheva è riuscito a far sorridere il popolo rossonero ancora una volta, come ai bei vecchi tempi. Un popolo che, in realtà, non ha mai smesso di amarlo.


Altre notizie
PUBBLICITÀ