Sacchi sul Milan: "Per battere l'Atalanta deve giocare in undici: tutti devono attaccare e tutti devono difendere"
Sulle colonne della Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico rossonero Arrigo Sacchi ha commentato così il momento del Milan che stasera sarà impegnato sul campo dell'Atalanta: "Parlando dei rossoneri bisogna premettere una cosa: la continuità, in questa stagione, non è ancora stata trovata. La squadra di Fonseca fa buone prestazioni e poi, all’improvviso, cala. Si tratta, secondo me, di un fenomeno normale se consideriamo che l’allenatore è al suo primo anno di lavoro, e che i giocatori devono adattarsi ai suoi metodi e alle sue idee. E’ giusto dare tempo al tecnico affinché riesca a mettere in campo, e a far vedere, ciò che si è proposto. Nel mese di novembre, in sei partite ha raccolto quattro vittorie e due pareggi: mi sembra che ci sia una crescita rispetto al periodo iniziale e questo vuol dire che aumentano anche la fiducia e l’autostima.
Certo che affrontare l’Atalanta non è proprio una passeggiata e serve una partita di altissimo livello, sia tecnico sia psicologico, per fermare i bergamaschi. Lo sapete che non amo soffermarmi sui singoli perché resto convinto che il calcio sia uno sport collettivo e non individuale, e dunque la differenza la deve fare il gruppo. Sono sicuro che, se i rossoneri giocheranno davvero in undici, allora potranno creare problemi all’Atalanta e farla soffrire. Che cosa significa giocare in undici? Semplice, tutti devono partecipare alla manovra, tutti devono attaccare e tutti devono difendere. Lo so che sembra una banalità,ma poche squadre si comportano in questo modo. Se non sei ben connesso tra i reparti, se non ci sono le giuste distanze, non riesci a fare pressing. E senza il pressing, nel calcio di oggi, non vai da nessuna parte. Questa è una regola aurea che andrebbe mandata a memoria".