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Sacchi sul Milan: "La società deve supportare il nuovo allenatore. I rossoneri dipendono da Theo e Leao: quanto loro vanno, tutta la squadra gira"

di Enrico Ferrazzi

Sulle pagine della Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi, ex tecnico rossonero, ha parlato così del percorso in Champions League di Milan e Juventus: "Detto che la Juve ha strameritato di vincere contro il Milan e che i bianconeri mi sembrano in crescita, va anche sottolineato che per queste due squadre la corsa scudetto è compromessa. Tutto può succedere, per carità, però mi pare che il Napoli e l'Inter viaggino a una velocità decisamente superiore. A questo punto, dunque, sia il Milan sia la Juve hanno l'obbligo di proseguire il cammino in Champions League: non sarà semplice, ma ne hanno le possibilità. E poi bisogna a tutti i costi centrare la qualificazione alla prossima edizione della coppa, perché questo significa portare soldi nella cassaforte delle società. 

Penso che le due situazioni siano abbastanza differenti e mi spiego. La Juve ha iniziato un nuovo percorso, bisogna dare tempo a Thiago Motta di trasmettere le sue idee. Intanto mi pare che il lavoro fatto sia abbastanza buono e da qui alla fine della stagione ci sono ampi margini di miglioramento, sia a livello di collettivo sia a livello individuale. Per il Milan, invece, la storia è un po' diversa. Ha compiuto, nel giro di pochi mesi, due rivoluzioni: prima con Fonseca e ora con Conceiçao. Ci vuole pazienza e, soprattutto, la società ha il dovere di supportare il lavoro del nuovo allenatore. Il Milan, essenzialmente, dipende da due giocatori: Leao e Theo Hernandez. Quando questi vanno, tutta la squadra gira. Altrimenti sono guai. Tocca a Conceiçao tenere i due sempre sul pezzo in modo che si possa risalire in classifica e centrare la qualificazione Champions". 


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