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Sacchi: "I rossoneri hanno riabbracciato Leao, ammesso che finalmente abbia trovato quella continuità che è necessaria per arrivare al top"

di Enrico Ferrazzi

Sulle colonne della Gazzetta dello Sport in edicola stamattina, Arrigo Sacchi, ex tecnico rossonero, ha parlato così di Rafael Leao e del lavoro di Paulo Fonsceca sulla panchina del Milan "Intanto i rossoneri hanno riabbracciato Leao, ammesso che finalmente abbia trovato quella continuità di rendimento che è necessaria per arrivare al top. Lo aspetto ai prossimi appuntamenti: lui ha tante qualità, dribbling e velocità negli spazi larghi, bisogna vedere se riuscirà a metterle sempre in mostra.
Aver ritrovato un giocatore così sarebbe molto importante per Fonseca. Il quale, da scienziato che era diventato dopo Madrid, adesso è tornato sotto il fuoco delle critiche. Gli imputano di aver fatto esordire dall'inizio un sedicenne come Camarda, e invece io lo difendo per questa scelta. Ha avuto coraggio, e il coraggio alla lunga premia sempre. Lo accusano di non aver dato un assetto solido alla difesa: per quello che si è visto a Cagliari il rimprovero ci sta. Però, e qui vado più in profondità, poniamoci una domanda: tutti i giocatori a disposizione di Fonseca sono stati scelti dall'allenatore oppure lui li ha "accettati" e adesso deve gestirli? Se, come credo, la seconda ipotesi è quella più vicina alla verità, l'errore sta nel modus operandi. La società deve scegliere l'allenatore e l'allenatore deve scegliere i giocatori. Questo è il percorso per arrivare lontano. Berlusconi non mi ha mai imposto un giocatore che io non desideravo, e quando ci ha provato, ad esempio con l'argentino Borghi, ho detto chiaro e tondo che non lo volevo e lui ha capito. La chiarezza sul campo, in termini di azioni e di gioco, è sempre figlia della chiarezza all'interno della società e nei rapporti tra le persone". 
 


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