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Milan, il destino fa grossi scherzi: tanti ex in gol

di Antonio Vitiello
Fonte: articolo di Valentina Buzzi per Sportitalia

Affermare che il Milan non sa più segnare non è del tutto vero: tolta la maglia del Diavolo, abbandonato il malefico prato di San Siro, tanti, o meglio troppi, ex rossoneri si sono sfogati in zona gol nel primo scorcio di stagione. L'annuncio delle reti di Ibra e Thiago Silva contro la Dinamo Kiev è stato accolto dagli applausi dei (pochi) tifosi presenti in tribuna contro l'Anderlecht, impietosi, invece, nel riservare fischi agli uomini di Allegri. Pazzini and company non colmano il vuoto dell'assenza né tanto meno reggono il confronto con il bomber svedese e il difensore brasiliano (a segno di piede, peraltro, nemmeno di testa). E siccome i fantasmi sono come i guai, si palesano tutti insieme, ha timbrato il cartellino contro l'Olympiacos pure Klaas Ian Huntelaar. E pensare che ai tempi del Milan, l'olandese ha raccolto la miseria di 7 gol in 25 presenze, tutti in serie A, dimostrandosi presenza impalpabile in coppa. La strana statistica affonda le radici in campionato. Nell'ultimo turno Cassano ha ribaltato di nuovo i giudizi sull'opportunità dello scambio con Pazzini, unico goleador rossonero in virtù della tripletta di Bologna. Lo stesso Maxi Lopez, autore di una doppietta con il Pescara, non ci ha messo molto a consumare la vendetta per la settimana di attesa in hotel (ad aspettare i comodi di Tevez) e l'inspiegabile abbandono a fine stagione. Gli ultimi mesi a Milanello (“i peggiori della mia carriera”) sono ormai un lontano ricordo per Alberto Gilardino che ha ritrovato la brillantezza e la mira dei 20 anni (ora che ne ha 30) nella nuova avventura a Bologna. Tutti episodi capaci di generare amarezza, ma non quanto la vicenda Ze Eduardo: scartato al provino per entrare a far parte della banda Allegri e subito protagonista con la maglia del Siena. Il destino ha un senso dell'ironia che i tifosi rossoneri in questo momento faticano a capire.


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