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M. Simone: "Mi volevano Milan e Juve: ecco perchè ho scelto i rossoneri. Sacchi un maestro, Capello primo vero manager nel calcio"

di Enrico Ferrazzi

Marco Simone, intervenuto in diretta su Instagram, ha raccontato così il suo arrivo al Milan: "Ero in ritiro con l'Italia Under 21, arrivò il mio agente Damiani con due contratti simili dal punto di vista economico: uno era del Milan e uno della Juve. Ho scelto il Milan perchè sono stato sempre milanista e poi l'anno prima i rossoneri avevano vinto la Coppa dei Campioni e si vedeva che stava nascendo qualcosa di grande. Anche la vicinanza a casa mi ha portato a scegliere il Milan. Io scelsi il Milan e di conseguenza Casiraghi, anche lui seguito da Damiani, andò alla Juve. Se io avessi scelto i bianconeri, lui sarebbe andato al Milan. Sono arrivato come un grande talento, fu un anno complicato perchè c'erano già in rosa grandissimi giocatori come Gullitt, Baresi, Maldini e Tassotti. Non è stato facile l'impatto, così come non era facile capire subito cosa voleva Sacchi. Era un contesto complicato per emergere subito, tanto che ci ho messo quasi due anni per emergere. Sacchi mi ha dato tanto dal punto di vista tattico, mi ha fatto capire come mi dovevo muovere. E' stato un genio e un maestro. Lui e Capello sono stati i più grandi allenatori che ho avuto. Capello è stato il primo vero grande manager del calcio, ha dovuto gestire un gruppo pieno di campioni. In quel Milan c'erano tantissime star. In attacco c'era una concorrenza incredibile. Con Capello ho litigato spesso, ma una volta che avevi chiarito con lui non portava rancore. Capello ha fatto un lavoro incredibile al Milan, ho ottenuto dei record pazzeschi. Si parla sempre tanto del Milan di Sacchi, ma anche la squadra di Capello ha fatto grandi cose. Anche pareggiare era drammatico per noi, dopo un pari vivevamo una settimana davvero pesante. Era un Milan perfetto in quegli anni. Quando penso al Milan penso a tutti i miei compagni di squadra. Le vittorie sono state tante e importanti, ma la cosa più bella era il rapporto che avevamo. Milanello era la nostra casa. Il primo gol in Coppa dei Campioni è un bel ricordo, lo rivedo spesso e vedere Van Basten e Rjikaard che mi rialzano da terra dopo il gol è davvero bello".
 


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