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Finale Coppa dei Campioni 1994, Nava: "E' un ricordo straordinario. Quella squadra aveva grande talento, ma ha anche sempre lavorato tanto"

di Enrico Ferrazzi

Stefano Nava, ex difensore rossonero, presente al Festival dello Sport di Trento durante l'evento per ricorda la vittoria della Coppa dei Campioni del Milan di Capello nel 1994, ha raccontato della finale contro il Barcellona: "E' un ricordo straordinario. Sono entrato gli ultimi minuti, io dovevo marcare Romario. Non mi arrivava un pallone. Una palla innocua stava arrivando tra le braccia di Sebastano Rossi, io sono arrivato e ho calciato la palla in tribuna. Lui si è arrabbiato tantissimo e gli ho risposto di rompere perchè volevo toccare almeno un pallone in finale. 

Quella squadra aveva grande talento, ma ha anche sempre lavorato tanto. Donadoni era un fuoriclasse, ma era sempre il primo ad arrivare ad allenarsi. Il talento non basta, serve lavorare. Quel Milan era un violino straordinario. Ci tengo a ricordare gente come Italo Galbiati, il dottor Monti e tutte le figure che si vedevamo meno, ma se eravamo così forti era anche per merito loro". 
 


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