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Donadoni e la panchina del Milan: "Dopo l'esonero di Giampaolo mi chiamò Boban, ma ero allo Shenzhen e non me la sentii di lasciare in corsa"

di Enrico Ferrazzi

Roberto Donadoni, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha raccontato di essere stato vicino alla panchina del Milan nel 2019 dopo l'esonero di Giampaolo: "Mi chiamò Boban ma io ero allo Shenzhen, non me la sentii di lasciare in corsa. Sono una persona di parola. Nel ’96 ero in scadenza col Milan: mi proponevano un anno, io ne chiedevo due e mi accordai con i New York Metrostars. Feci un buon Europeo e Galliani mi chiamò: 'Ti offriamo altri due anni'. Andai negli Usa. Nel 2017 Tavecchio mi chiamò per il dopo Ventura. Ero in ufficio con Fenucci e Bigon, lo misi in vivavoce: 'Presidente, la ringrazio ma ho un impegno col Bologna e voglio onorarlo'". 
 


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