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Di Molfetta: "Un onore essere allenato da Brocchi e Inzaghi. Mi hanno insegnato entrambi la mentalità professionistica"

di Enrico Ferrazzi

Come tanti ragazzi, ha iniziato a giocare a calcio nella squadra dell’oratorio, quando ancora diventare un calciatore era solo un sogno. Davide Di Molfetta muove i primi passi nella Rondinella, squadra di Sesto San Giovanni, dove resta per due anni. Ai microfoni di "La Giovane Italia" racconta di non ricordare molto di quell’esperienza, dato che era molto piccolo, e poco dopo è stato subito notato dal Milan. “Crescere al Milan è stato bellissimo, mi ha insegnato tanto a livello personale, oltre che dal punto di vista calcistico. Sono stato bravo e fortunato a sfruttare al meglio questa opportunità. Mi ha dato valori importanti e il ricordo di quando sono arrivato a Milanello per allenarmi è una soddisfazione incredibile che porterò con me per tutta la vita”.

Brocchi e Inzaghi, che hai avuto come allenatori, cosa ti hanno lasciato?
È stato un onore essere allenato da loro. Quando giravano le prime voci che sarebbero stati i nostri allenatori, ero emozionatissimo. Fino a poco prima li guardavo vincere in TV: due giocatori che avevano vinto tutto. Come ho già detto, crescere nel Milan ti trasmette valori importanti. Entrambi mi hanno insegnato la mentalità professionistica. Brocchi si concentrava molto sulla tecnica; negli allenamenti lavoravamo molto sulla gestione della palla e sulle fasi di possesso. Inzaghi, invece, puntava molto sulla tattica e sul lavoro intenso. Sapevo che avrebbero fatto molto bene come allenatori anche per le prime squadre".
 


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