Capello: "Van Basten era un maestro di gol. Feci fare una cassetta con i suoi gol per farla vedere a Ibra"
Per parlare di Marco van Basten, che oggi compie 60 anni, SkySport24 ha intervistato Fabio Capello, suo ex allenatore al Milan. Ecco le sue parole:
Su Van Basten: "Un centravanti unico per tecnica, personalità e fiuto del gol. Era un attaccante completo che aveva giocate imprevedibili. Ed era un grande compagno di squadra che aiutava la squadra in entrambi le fasi. Era un giocatore imprevedibile".
Sull'infortunio: "E' un grande dispiacere. Gli ho chiesto una delle ultime volte che l'ho visto perchè non ha ascoltato il dottor Monti. Eravamo in tournée in Spagna, lui era in Grecia con la nazionale dopo che la domenica si era fatto male al ginocchio. Eravamo preoccupati, lo abbiamo chiamato e lui ci disse che il ginocchio era ok, ma aveva deciso di operarsi alla caviglia. Venne operato a St. Moritz. Mi ricordo cosa mi raccontò il dottor Monti: durante l'operazione disse al professore che lo stava operando che questa persona avrebbe dovuto giocare ancora a calcio. Lui lo guardò male come per dire che non capiva niente. Purtroppo lavorò molto male e rovinò la caviglia di Van Basten. Il dispiacere è che non ha ascoltato il dottor Monti che gli diceva che non era il momento di operarsi e che poteva andare avanti facendo delle cure. Il recupero fu molto lento, difficile e lungo. Rientrò, ma non era più lui perchè non riusciva più a muoversi come prima".
Sulla sua caratteristica migliore: "Si muoveva con una maniera incredibile, danzava con il pallone. Segnava in ogni modo, destro, sinistro, di testa. Poi quando c'era la partita importante voleva essere protagonista, voleva far vedere di meritare il Pallone d'Oro. La sua grande qualità era di esprimersi al meglio in ogni zona del campo, soprattutto in area di rigore. E' un giocatore da far vedere per capire come si fa a segnare in ogni modo. Feci fare una cassetta con i gol di Van Basten per farla vedere a Ibrahimovic. Gli dissi: 'Guarda questo giocatore qui, tu hai qualità per poter fare lo stesso. Guardalo, copialo e impara'. Van Basten era un maestro di gol".
Sul carattere: "Ho sempre avuto un grande rapporto con lui. L'ho sempre lasciato libero di fare quello che voleva, non era incatenato a fare certi movimenti. Anche fuori dal campo era un personaggio che faceva sentire la sua voce. Era un giocatore di personalità dentro e fuori dal campo".
Un aneddoto su Van Basten: "Stavamo provando le punizioni prima di una partita a San Siro. Gli dissi che stava sbagliando la rincorsa. Lui ci riprovò un po' di volte e vide che le cose andavano meglio. In partita, punizione e gol. Quando insegni ai talenti, i talenti imparano subito".