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Balotelli: "Se fossi stato bianco avrei avuto meno problemi. Iwobi usato dalla Lega"

di Fabio Anelli

"In certi stadi mi urlavano 'non esistono neri italiani', io sono la conferma del contrario". Parola di Mario Balotelli, che sul campo ha avuto qualche uscita a vuoto, ma sull'argomento caldo del razzismo raramente è andato fuori tema. L'attaccante del Nizza ne ha scritto sulle colonne della rivista francese So Foot: "Anche se a tutti gli effetti, per la legge, io sono diventato italiano solo a 18 anni. È una legge sbagliata, forse è per quello anche ancora oggi, alcune persone, vedono il nero come il colore del diverso, dell’inferiore, dell’errore in mezzo alla fotografia della squadra. Di certo, fossi stato bianco, avrei avuto meno problemi. Avrei combinato comunque qualche casino di troppo? Probabilmente sì. Avrei avuto comunque atteggiamenti sbagliati sul campo di gioco? Probabilmente sì. Mi avrebbero perdonato tutto più in fretta? Sicuramente sì. L’Italia non è un Paese razzista, ma i razzisti ci sono. Il cambiamento è nelle mani delle nuove generazioni, ai nostri figli bisogna insegnare che siamo tutti uguali, nonostante le diversità apparenti".

Su Toni Iwobi, senatore con la Lega.
"Un partito non proprio inattaccabile dal punto di vista del razzismo. Quel signore è stato usato e lui non se n’è accorto. Perché così la Lega può dire che esistono neri italiani che la pensano come loro. Il pensiero giusto però dovrebbe essere: esistono neri italiani. Punto. Quello ancora più giusto: esistono italiani. Stop. Quel senatore non può essere fatto passare come un’eccezione, altrimenti siamo di nuovo daccapo. Fosse stato eletto con qualsiasi altro partito, non ci sarebbe stato niente niente da dire".


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