.

...Uno "schiaffo" senza ripercussioni, ma da oggi sono tutte finali

di Emiliano Cuppone

Trovare un aspetto positivo nel pareggio di Praga sembra impresa ardua.
Abbiamo apprezzato la classe e l’altruismo di Pato, ma abbiamo dovuto digerire ancora una volta la sua mancanza di maturità nel chiudere una partita che è scivolata di mano alla formazione rossonera. Abbiamo finalmente visto la prima gara di Mexes da titolare, ma abbiamo probabilmente assistito all’ultima apparizione del disastroso Taiwo con la maglia del diavolo. Abbiamo salutato con un sorriso l’esordio assoluto del giovanissimo Cristante, ma abbiamo dovuto rimandare i giudizi sul giovane De Sciglio. Abbiamo visto il Milan passeggiare sul Plzen per una quindicina di minuti massacranti, ma abbiamo dovuto assistere alla resa distratta degli ultimi 5 minuti di gioco che ci hanno tolto una vittoria scontata alla vig

ilia.
Pochi alti e molti bassi in una partita in cui c’era poco da dire, in cui ci aspettava una risposta positiva da chi ha giocato meno, o da chi aveva bisogno di ritrovare il ritmo partita per rientrare di prepotenza nei piani alti delle gerarchie di Allegri. Abbiamo assistito alla fiera degli svogliati, con Seedorf che ha trotterellato annoiato per il campo, Pato che ha sprecato e tanto, nonostante un gol ed un assist che ci avevano portato avanti, un Robinho non brillantissimo ed un Emanuelson inconcludente.
A ben guardare, però, un aspetto positivo c’è: il Milan è ritornato sulla terra. Dopo gli elogi, che parlavano di passeggiate da tre punti, la squadra di Allegri ha capito che senza la giusta concentrazione si può gettare tutto al vento anche contro il più piccolo degli avversari. Uno “schiaffo” del genere prima o poi “doveva” capitare, il Milan stava vincendo con troppa facilità, stando almeno a quanto ne pensano gli addetti ai lavori, Conte in primis. Un calo di concentrazione era preventivabile, la squadra rischiava di sentirsi troppo forte, di sottovalutare avversari che affrontano il diavolo con il coltello fra i denti.
Bene che lo svarione sia arrivato in una partita che non valeva nulla, decisamente l’ultima di questo genere da qui a Maggio, da oggi ogni sfida è una finale, sia in campionato dove c’è da recuperare sulla sorprendente Juve di quest’anno, che in Champions dove a febbraio inizieranno le sfide ad eliminazione diretta. 
Il Milan ha appreso la lezione, ne siamo certi, le facce deluse dei giocatori rossoneri a fine partita erano tutto un programma, la furia di Allegri era evidente, palesata in quella sostituzione di Taiwo quando ormai la partita era finita. Una mazzata senza ripercussioni negative, un bagno di umiltà che ci voleva per una squadra che stava iniziando a giocare con i piedi sollevati da terra, con tanta qualità, ma anche con qualche sufficienza di troppo.
Si torna concentrati, si torna a lavorare in allenamento ed in partita, si va avanti senza danni, nonostante un pareggio che brucia e non poco, ma con la consapevolezza che anche il più umile degli avversari può mettere in crisi una squadra dal valore assoluto indiscutibile, che deve tenere la testa sul pezzo ogni minuto di ogni singola partita, ogni finale.


Altre notizie
PUBBLICITÀ