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...Occhi puntati sul "nuovo" Alexandre Pato

di Emiliano Cuppone

L’abbiamo aspettato per anni, ne abbiamo accolto ogni gol come fosse la definitiva consacrazione, abbiamo atteso troppe rinascite: adesso è il momento di Alexandre Pato.
Il brasiliano si è detto pronto, ha affermato di essere al 100%, di voler tornare alla grande e di essere sicuro di uscire rinforzato dall’ennesimo infortunio. Il papero deve trovare solidità muscolare e mentale, deve imparare a soffrire e stringere i denti, deve divenire definitivamente incisivo nelle sfide che contano.


Il gol al Camp Nou, arrivato come un lampo dopo 26 secondi, sembrava sancire la definitiva consacrazione di questo giocatore stupendo. La latitanza contro il Napoli è sembrata l’ennesima prova della debolezza mentale del ragazzo di Pato Branco, seguita a ruota da quella fisica mostrata questa volta contro l’Udinese.
Il numero 7 vuole tornare e sfruttare tutte le occasioni per entrare nella storia del club rossonero, le sue parole suonano come una dichiarazione d’intenti dalle tinte forti, alle quali fanno da sfondo l’impegno e la puntualità negli allenamenti di quest’ultimo mese e mezzo. Sembra un giocatore nuovo, rigenerato, sereno e concentrato sui suoi obiettivi.
Ha sudato in palestra Pato, ha guardato i suoi compagni allenarsi col pallone, ha sofferto nel dover restare rinchiuso in mezzo a macchinari ginnici che non poteva dribblare, adesso deve ritrovare confidenza con quella sfera magica che gli ha regalato un sogno.
Il suo rientro è fissato dopo la sosta, tornerà contro la Fiorentina, una delle sue vittime preferite, nonché un ricordo ancora vivo di quel primo orribile infortunio alla caviglia. In molti hanno ipotizzato che il suo continuo incappare in problemi muscolari sia legato proprio a quell’incidente, unitamente ad una crescita fisica importante negli ultimi anni. Un evento traumatico di quella portata secondo alcuni esperti comporterebbe degli scompensi fisici, una postura errata, una contrazione eccessiva di alcuni muscoli che andrebbe poi a ledere la tenuta del giocatore.
Il rientro contro i viola dovrà esorcizzare tutte queste paure, il ragazzo dovrà ritrovare confidenza con il campo e fiducia in sé stesso e nei suoi muscoli. L’assenza di Cassano, vittima di un episodio ben più increscioso di quelli che hanno colpito Pato negli ultimi anni, potrebbe essere lo stimolo a fare meglio, potrebbe ricordare a questo ragazzo quant’è stato fortunato e forte da piccolissimo nel superare un male piuttosto serio come un tumore, potrebbe dargli la carica necessaria a fare quel definitivo salto di qualità che lo renderebbe uno dei migliori attaccanti al mondo.
Deve ritrovare gli occhi della tigre Pato, deve essere cattivo e deciso, sfacciato ed orgoglioso, deve semplicemente fare quello che gli riesce meglio: giocare alla grande. Perso un campione almeno per qualche mese, il Milan deve poter fare affidamento con continuità sul suo gioiellino verdeoro, che deve farsi trovare pronto a fare la differenza nei momenti di difficoltà.


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