... Niente allarmi il Milan saprà aspettare Cassano
La tegola caduta sul Milan e su Antonio Cassano in particolare è di quelle che fanno male.
Il dolore è forte più per il morale che per altro, il problema cardiaco che affligge il barese è di quelli che non spaventano per fortuna, la paura per la sua salute è passata, ma rimane il rammarico di un evento del genere in un momento in cui proprio non ci voleva.
La stagione di Antonio Cassano era iniziata in un turbinio di illazioni sul suo futuro, giocatore inadatto alla grande squadra che avrebbe dovuto lasciare il Milan per potersi giocare le sue chance nella Nazionale di Prandelli. Il numero 99 rossonero invece ha saputo lottare, stringere i denti continuando per la sua strada, ha sfruttato le assenze dei compagni di reparto ed è diventato indispensabile per il suo Milan.
Antonio Cassano stava vivendo sin qui quella che in molti hanno definito la miglior stagione della sua carriera. In tiro fisicamente, brillante nella testa, capace di giocate impressionanti con la maglia rossonera come con quella dell’Italia che ha trascinato agli europei che si terranno in Ucraina e Polonia la prossima estate. Un ragazzo diverso negli atteggiamenti, non più in preda alle famosissime cassanate, equilibrato, educato in campo e brillante fuori: un uomo finalmente maturo.
Dovrà guardare il campo attraverso la “rete” Antonio, si sentirà un leone in gabbia, ma non potrà calcare l’erba per qualche mese, non tanto per salvaguardare le sue condizioni, ma più che altro per una questione di prassi burocratica.
Il Milan dal canto suo non potrà far altro che aspettare quel suo campione ritrovato, si inizia già a parlare di sostituti, di interventi sul mercato, ma la rosa rossonera sembra essere più che attrezzata per reggere anche senza FantAntonio.
In molti si dimenticano dell’abbondanza offensiva in casa di Allegri, che ai soliti Ibrahimovic e Robinho può aggiungere un certo Alexandre Pato, che poco più di un mese fa stendeva il Barcellona al Camp Nou in circa venti secondi, ed adesso sembra essere finito nel dimenticatoio. Ci si dimentica forse troppo in fretta del “fenomeno” El Shaarawy, diciannovenne che ha esordito a San Siro con un gol che è valso un pari importantissimo contro la sorprendente Udinese di Guidolin, non a caso la miglior difesa della Serie A. Non ci si ricorda di un ragazzotto un po’ attempato che detiene il record italiano di gol in Europa, si gioca quello europeo e porta sulle spalle la maglia numero nove, con la quale ha vinto due Champions League, due Scudetti, una Coppa Italia, un Mondiale per Club, due Supercoppa europea, e ci perdonerà Pippo se dimentichiamo qualcosa.
Ci mancherà Antonio Cassano, ci mancheranno le sue giocate, i suoi siparietti dopo un gol, con quel modo pessimo di ballare la samba che ha mostrato dopo la rete al Palermo, ci mancherà la sua mano davanti alla bocca quando ridacchia con i compagni, ma siamo certi che il cammino di questo Milan non ne risentirà in maniera determinante. I “ricambi”, se è possibile chiamarli in questa maniera, ci sono e sono affidabili, il Milan può fare affidamento su un reparto avanzato fra i migliori al mondo, Cassano avrà tutto il tempo di operarsi, recuperare la forma migliore, sostenere i test di idoneità, rientrare per lo sprint finale e guadagnarsi la strameritata convocazione all’europeo.
In bocca al lupo a FantAntonio, che stringerà i denti, sorriderà a modo suo e saprà essere nuovamente determinante quando ce ne sarà maggiore bisogno, i suoi compagni lo aspetteranno preparandogli la strada per un ritorno trionfale, alla sua maniera.