...Niente alibi ci vuole il vero Pato
Le statistiche parlano di un Milan comunque vincente anche senza il suo cannoniere principe, di un diavolo che riesce a mettere sotto anche il più difficile degli avversari pur non potendo contare sulle spalle forti ed i colpi di genio di Zlatan Ibrahimovic.
Non c’è una verità assoluta, di certo c’è che lo svedesone è un’arma in più, e che arma, un campione da 15 gol e 4 assist in stagione, un punto di riferimento importante per la manovra ed un concentrato di forza ed imprevedibilità che non ha eguali nel campionato italiano e non solo.
Massimiliano Allegri dovrà ancora fare a meno di lui, dovrà costruire una squadra capace di infliggere all’armata di Conte la prima sconfitta stagionale, non un obiettivo facile, ma un’opportunità fondamentale e da sfruttare nella corsa scudetto.
La certezza lì davanti è lo splendido Robinho ammirato nelle ultime due partite, tornato brillante nelle gambe e freddo di fronte alla porta, al suo fianco i dubbi ci sono, ma sembrano essere realmente pochi. Stephan El Shaarawy ha incantato, ha personalità ed ha il vizietto di segnare a chi veste bianconero. Maxi Lopez non sta benissimo per un problema al polpaccio, ma potrebbe recuperare, e sarebbe l’unico a garantire un gioco simile a quello di Ibrahimovic, quanto meno sotto il profilo della presenza fisica.
Lì davanti però, salvo sorprese inaspettate, ci sarà Alexandre Pato, il campione che qualcuno sembra aver dimenticato, l’uomo che ad inizio stagione stendeva la difesa del Barcellona, il pistolero di cristallo dalla media gol impressionante. Dovrebbe essere lui ad affiancare Robinho contro la Juventus, nonostante i tanti problemi ed una prestazione balbettante contro l’Arsenal al rientro, il numero 7 è l’uomo che offre maggiori garanzie sia tecniche che numeriche.
E’ l’occasione perfetta per il Papero, a lungo al centro delle polemiche e quasi dimenticato dai tifosi rossoneri che sembrano affidarsi più alla continuità di Ibrahimovic, all’esplosività di Boateng ed alla freschezza di El Shaarawy. Seppe sorprendere lo scorso anno il ragazzo di Pato Branco, stese con due colpi e tanta rabbia l’Inter di Leonardo, la squadra che si presentò al derby forte di una striscia di vittorie importante, forse addirittura favorita.
Ci vorrà quell’Alexandre Pato, quegli occhi grondanti rabbia, grinta, cattiveria agonistica. Ci vorrà quella freddezza e le gambe forti che hanno stupito Guardiola al Camp Nou, ci vorrà l’incoscienza di quel ragazzino che metteva la ciliegina su un 5-2 al suo esordio contro un Napoli annichilito dal Milan verdeoro.
La sfida di domani merita la massima attenzione, è il match che potrebbe cambiare l’andamento della corsa scudetto, servirà il Milan delle grandi occasioni, servirà il vero Alexandre Pato. Lo scorso anno il brasiliano seppe sfruttare l’opportunità spalancata dalla squalifica di Ibrahimovic, seppe essere determinante, seppe essere il vero uomo in più, seppe essere il vero sé stesso.
Senza alibi, le assenze pesano e peseranno, ma il Milan è il Milan, è la squadra campione in carica, è in testa alla classifica (seppur con una partita in più), è il club più titolato al mondo, con o senza Ibrahimovic, il Milan è chiamato a vincere, Alexandre Pato è chiamato a fare la differenza.