.

...Milan sotto assedio: ma avrebbe senso cedere Thiago o Ibra?

di Emiliano Cuppone

Le voci intorno alla coppia di gioielli rossoneri Ibrahimovic-Thiago Silva si susseguono senza sosta ormai da tanto tempo. Offerte che arriverebbero prima dall’Inghilterra, poi dalla Spagna, per finire con la Francia, intrecci, opzioni, ingaggi e bilanci, sono le parole d’ordine di questo inizio d’estate rossonera.
In tanti si esprimono, i tifosi si dividono, chi sacrificherebbe il burbero svedese, chi accetterebbe di buon grado la cessione del brasiliano di fronte ad un’allettante contropartita tecnica, tutto con l’ormai “accettata” necessità del Milan di fare cassa per poter imbastire il mercato targato 2012.
Quello che non convince, però, è il presupposto che sta alla base delle necessità di una cessione illustre. Il diavolo dovrebbe sacrificare uno dei suoi gioielli, incassare denaro fresco per rimpolpare le casse e poter andare a colmare le falle di una rosa che non è apparsa all’altezza delle aspettative nella stagione appena conclusa. L’obiettivo primario sarebbe quello di raggiungere un centrocampista di livello, come sottolineato dallo stesso Massimiliano Allegri più e più volte, un prospetto giovane ed interessante, capace di far fare il salto di livello in mediana e garantire continuità nella stagione e negli anni a venire.
Se da un lato è vero che con le cifre astronomiche che si ricaverebbero dalla cessione di uno dei due tenori si potrebbe scegliere con serenità il giocatore perfetto per il centrocampo, dall’altro irrimediabilmente si andrebbe ad indebolire in maniera sostanziale un’altra zona del campo. La cessione del miglior difensore al mondo, piuttosto che di uno dei tre migliori attaccanti al mondo, vorrebbe dire rinunciare ad una certezza unica nella linea arretrata o ad un bagaglio di 30 reti stagionali.
Se le cifre fossero quelle che si vociferano, circa 40 milioni o giù di lì, mettendo in conto che per soddisfare le aspettative in mediana ci vorrebbe una cifra intorno ai 20 miliorni, ne rimarrebbero altrettanti per comprare un attaccante o un difensore che non facciano rimpiangere il partente. Prendere una punta che non faccia sentire la mancanza di Ibra, coscienti del fatto che comunque sarebbe di un spanna sotto allo svedese, vorrebbe dire spendere tutta la somma ricavata, o addirittura aggiungere qualcosa per poter prendere un giocatore importante, sia esso Tevez, Balotelli o chi per loro. Scovare un difensore centrale che possa dare garanzie di rendimento e continuità, con la consapevolezza che non sarà mai del livello di Thiago Silva, comporterebbe comunque una spesa che si aggirerebbe intorno a quelle cifre, sempre che se ne trovi uno disponibile, vista la moria di difensori di spessore.
Da qui, non si capisce come il Milan possa pensare di cedere uno dei due con il fine di fare mercato, l’equazione non sta in piedi, la volontà di restare competitivi cozzerebbe irrimediabilmente con la cessione di una delle due stelle rossonere. Se è vero che il Milan ha necessità di rinfrescare la mediana, nonostante l’arrivo di Montolivo troppo spesso passi in sordina, dall’altro lato non avrebbe senso migliorare il livello in mezzo abbattendo in maniera sostanziale quello arretrato o quello offensivo. La necessità di immettere denaro liquido nelle casse poi, ammettendo la possibilità che il diavolo non investa l’intera cifra ricavata dall’eventuale cessione, ben poco gioverebbe al bilancio se si mettesse in conto la perdita di appeal del Milan, con le pesanti perdite in materia di abbonamenti, introiti pubblicitari e premi per gli obiettivi europei che ne conseguirebbero.
Il diavolo è sotto assedio, forse più mediatico che concreto, le indiscrezioni parlano di continue offerte per l’uno e per l’altro, le dichiarazioni e le smentite di tutte le parti in causa spingono a sostenere il contrario. In questo contesto così indecifrabile, ad aiutarci può giungere in soccorso la ragione e quella spinge a sostenere che la cessione di Ibrahimovic o di Thiago Silva non avrebbe alcun senso.


Altre notizie
PUBBLICITÀ