...Mercato chirurgico e progettualità: Robinho in uscita ed un Destro al monte ingaggi
L’interesse rossonero per Mattia Destro, ammesso senza troppi giri di parole da Adriano Galliani (il che fa pensare che la trattativa sia già in stato avanzato), apre ad una cessione nel reparto avanzato del diavolo.
Destro è una prima punta, ecco perché in molti hanno avuto un sussulto con lo spauracchio delle partenza di Ibrahimovic (le parole di Raiola l’altro giorno hanno fatto pensare). Poi ritorna in mente l’indecisione di Cassano, quando il barese non assicurava la sua permanenza al Milan (nonostante il suo procuratore abbia ribadito che il genio di Bari vecchia vestirà ancora la maglia rossonera). Perché non guardare anche ad Alexandre Pato, in maggio secondo molti destinato al Psg, poi trattenuto dai vertici rossoneri che non sembrano avere alcuna intenzione di cederlo, infine quelle dichiarazioni possibiliste su una sua futura partenza.
L’unico che non ha dato segnali di addio è stato Robson de Souza Robinho, eppure sembrerebbe proprio lui l’indiziato numero uno a lasciare Milanello. Il brasiliano, protagonista assoluto dello scudetto del 2011, nella stagione appena conclusa è sembrato non essere più brillante come prima. Fermato da diversi infortuni, ha giocato tanto, ma brillato poco, di fatto non giustificando più un investimento oneroso come i 6 milioni di euro netti che percepisce di stipendio. Ecco, proprio l’ingaggio del numero 70 sarebbe l’elemento che più spingerebbe per una sua cessione. Il Milan sta operando tagli intelligenti al monte stipendi più alto della Serie A, in questo senso il rinnovo al ribasso per Flamini, molto probabilmente anche l’addio di alcuni dei senatori.
Questioni economiche più che tecniche quindi, ma anche le seconde hanno il loro peso in quella che potrebbe essere una scelta più che condivisibile. Senza nulla togliere a Robinho, campione assoluto che abbiamo imparato ad ammirare, il Milan ha un’abbondanza di seconde punte che non è più giustificata. Pato è il presente ed il futuro, adesso che sembra aver finalmente risolto i problemi muscolari (facendo i dovuti scongiuri) si punterà ancora di più su di lui. Cassano è in una forma strepitosa, come dimostrano gli Europei, rientrato dopo mesi di stop forzato, sembrava non aver mai lasciato il campo, è il compagno ideale per ogni punta, trova l’intesa con chiunque grazie a piedi fatati ed una maturità tattica inaspettata. Stephan El Shaarawy è il futuro, ha classe da vendere il faraone, ha carattere e cerca maggiore spazio, da lui il Milan non può prescindere per progettualità.
Se le seconde punte abbondano, di centravanti ce n’è uno solo (e che centravanti), il mancato riscatto di Maxi Lopez, infatti, lascia sulle spalle di Ibracadabra tutto il peso dell’attacco. Vero che lo svedese ha sempre giocato senza soluzione di continuità in carriera, ma gli anni avanzano anche per lui e (come disse Seedorf all’arrivo di Zlatan a Milano) non è un caso se spesso non riesce ad essere incisivo nel finale di stagione, specie in Champions.
In questo contesto l’inserimento di Mattia Destro sarebbe un’operazione molto intelligente. Il ragazzo non a caso è corteggiato da mezza Europa, è giovane e talentuoso, una prima punta mobile capace d’integrarsi con diversi compagni. Lo stipendio che andrebbe a percepire, vista l’età e la carriera ancora tutta da costruire, sicuramente sarebbe inferiore a quello di Robinho, abbattendo un altro mattone (il secondo per mole) dell’immenso muro d’ingaggi costruito negli anni dal Milan.
Un’altra operazione che sarebbe chirurgica per Adriano Galliani, in un mercato intelligente, oculato ed a nostro modo di vedere sin qui perfetto, senza proclami, ma con tanta qualità e progettualità.