.

... Maxi Lopez più Tevez e... basta?

di Emiliano Cuppone

Il mercato invernale rossonero sembra essere giocato a carte scoperte, il “vecchio volpone” del tavolo verde del calciomercato Adriano Galliani è stranamente aperto a dichiarazioni e pronto a snocciolare dettagli sulle operazioni del suo Milan.
Lo stesso presidente Berlusconi si avventura con una certa convinzione nelle vicende di mercato, dispensando notizie e titoli per le fonti d’informazione.
Ambedue i protagonisti hanno ribadito che il Milan cerca una punta, noi potremmo aggiungere due, e che i candidati sono Tevez, affarone da non perdere, e Maxi Lopez, affidabile seconda scelta da regalare ad Allegri. La sensazione è che arriveranno entrambi, o almeno che il catanese vestirà la maglia del diavolo a prescindere dalle decisioni che prenderà l’indeciso Mancheste City. L’infortunio di Cassano impone un arrivo nel reparto avanzato, possibilmente un acquisto dal valore assoluto importante, con classe e tecnica da vendere, uno alla Carlitos Tevez per intenderci. Allo stesso tempo, però, l’ormai imminente addio di Filippo Inzaghi, troppo ai margini della rosa di Allegri per restare ancora a Milanello, nonché il presumibile prestito di El Shaarawy, troppo giovane e voglioso di campo per non regalargli un’esperienza formativa altrove, restringono e non poco la rosa rossonera utilizzabile in Champions League. Già, perché per chi non lo ricordasse l’Apache Tevez non può disputare competizioni europee per colpa di quella manciata di minuti giocati col Napoli, e non crediamo proprio che Galliani e Braida stiano cadendo nello stesso tranello in cui sono incappati eccellenti colleghi che abitano l’altra sponda del Naviglio.
I soli Ibrahimovic, Pato e Robiho non garantiscono un reparto affidabile al 100% per quello che resta l’obiettivo principe di ogni stagione rossonera, a dispetto di dichiarazioni d’intenti che concentrano l’attenzione sul campionato. L’arrivo di Maxi Lopez, quindi, sembrerebbe scontato, per di più suffragato da quelle lacrime dal sapore di addio scorse domenica, e da quell’accordo trovato da tempo fra Galliani e Lo Monaco (che non è monaco di Tibet, né tantomeno principato di Monaco, ma resta pur sempre il direttore sportivo del Catania).
L’attacco dovrebbe essere al completo, confidando nella buona volontà dello sceicco Mansour e nella convinzione di Tevez nel fare “finalmente una scelta per la sua carriera” (per usare una definizione “Seedorfiana”), che arricchirebbero lo scacchiere di Allegri di un pezzo pregiatissimo, un alfiere scintillante per la causa rossonera.
Quindi tutto qui, due innesti di assoluto valore, un attacco messo al riparo da defezioni e carenze di qualità, Allegri contento, tifosi esaltati e via dritti verso gli obiettivi di un Milan ambizioso come al solito, eppure…
Eppure sembra proprio che qualcosa non torni. Quel qualcosa sembra prendere il nome di Mark Van Bommel e della sua voglia d’olanda, il nome di Ambrosini, Gattuso, Seedorf e Flamini e quei rinnovi che difficilmente arriveranno per tutti, il nome di un centrocampo che sembra l’unico vero reparto in difficoltà, molto più di quello avanzato.
Se il discorso del terzino sinistro è complicato da affrontare, con un Taiwo che potrebbe rimanere nella speranza di una metamorfosi completa e repentina (quanto impensabile allo stato delle cose), e con difficoltà nel recepire pezzi importanti in quel ruolo da prendersi con i saldi invernali, quello legato ai mediani è già più interessante.
Sembra difficile che Adriano Galliani sorvoli sulle difficoltà di un reparto troppo spesso a corto di uomini e di fiato, costretto a vedere sempre le solite facce, a dover contare su giocatori troppo spesso logori per età o sovra utilizzo. Sembra difficile che, nell’ottica di ringiovanimento e rinnovamento, con diversi pezzi che partiranno o molleranno, da Van Bommel (il titolare davanti alla difesa) a Gattuso, con i forse legati al recupero di Flamini ed alle situazioni contrattuali di capitan Ambrosini e del prof. Seedorf, l’a.d. rossonero affidi la manovra di cambiamento tutta al mercato estivo del prossimo anno. Sembra difficile che si possa contare solo sui reduci da uno sfoltimento che appare ormai necessario, e sui ritorni di giovani ancora da valutare quali Merkel e Strasser.
Appare più semplice che un intervento sul mercato, almeno uno, venga fatto, per dare ad Allegri certezza nell’immediato e programmazione futuribile. Gli innesti potrebbero essere molteplici, ma potrebbero anche limitarsi ad un unico pezzo purchè sia pregiato e garanzia di un salto di qualità. Non ci avventuriamo sui nomi, difficile farlo senza indizi concreti, ma ci affidiamo alla sensazione che Galliani si stia affidando alla famosa “mossa Kansas City”, che già abbiamo richiamato qualche tempo fa, con gli occhi di tutti puntati sul caso Tevez, mentre quelli degli uomini mercato rossoneri si volgono altrove.


Altre notizie
PUBBLICITÀ