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...La guerra dei nervi di Allegri e Conte: il Milan sembra in vantaggio

di Emiliano Cuppone

Siamo arrivati a 24 ore ormai dal momento della verità, dai 90 minuti che, con ogni probabilità, metteranno la parola fine sull’avvincente lotta scudetto di questa stagione, una delle più divertenti ed imprevedibili degli ultimi anni.
Sarà la guerra dei nervi, sarà una lotta psicologica a distanza fra le due formazioni che hanno animato la corsa tricolore, mettendo in ombra le pur divertenti vicende nelle retrovie e legate all’ultimo posto utile per la Champions League ed ad una lotta per la salvezza che ha ancora molto da dirci.
In un momento in cui a dividere le due contendenti c’è solo un punto, grazie a Bertolacci ed al suo Lecce, grazie soprattutto alla papera di Gigi Buffon, ciò che potrebbe fare la differenza è l’aspetto psicologico, la situazione mentale di Milan e Juve che affrontano la penultima giornata con due stati d’animo certamente differenti. Analizzando le due conferenze stampa della vigilia, andate in onda in contemporanea per rispettare il leit motiv degli ultimi giorni, abbiamo provato a scrutare lo stato d’animo dei tecnici, prendendolo come specchio di quello delle squadre in generale.
Massimiliano Allegri ha detto che domani sera alle 23 sapremo chi vincerà questo scudetto, è apparso sereno e carico, ha ribadito come la squadra abbia affrontato l’avvicinamento ad un derby decisivo con il piglio giusto e lo spirito di chi crede nell’impresa. Se l’aspetto fisico è buono per il tecnico toscano, quello psicologico potrebbe fare la differenza, garantendo un rendimento maggiore rispetto alle ultime uscite, con un gioco apparso troppo spesso deludente. Per il Conte Max, infatti, le sfide a Siena ed Atalanta sono state irrimediabilmente inficiate da una sorta di scoramento della compagine rossonera, una squadra che non credeva più ad uno scudetto troppo lontano per essere scorto da Milanello. Il diavolo arriva alla stracittadina con il doppio stimolo, quello naturale e perpetuo di voler primeggiare in quella che tutti a Milano vivono come “La partita”, e quello ulteriore del potersi trovare davanti alla Juventus dopo il triplice fischio.
Antonio Conte si è presentato di fronte alle telecamere con la voglia di rasserenare tutti, paventando una serenità invidiabile che poco è stata confermata da alcuni atteggiamenti successivi. Il tecnico salentino ha più volte ribadito che la vecchia signora sta vivendo un sogno, sottolineando nuovamente quanto sia fantastico vivere vigilie come queste, provando a tenere ancora una volta un profilo basso che poco si attaglia al momento bianconero. Il leader massimo juventino ha più volte sottolineato come la sua squadra guardi avanti e non indietro, affrettandosi a confermare quanto il gruppo sia sereno potendo contare su quel punto di vantaggio che gli permette di vivere con tranquillità le ultime due uscite di campionato. Stimolato sulla voglia di giocare dei suoi e di cercare il riscatto dopo l’infortunio patito con il Lecce, Conte ha ammesso come Buffon e compagni abbiano avuto difficoltà a dormire mercoledì sera e quanto avessero voluto giocare già il giorno dopo, sintomo di una certa pressione sul gruppo bianconero, voglioso di trovare un riscatto immediato.
Antonio Conte ha ammesso che per vincere servono testa, cuore e gambe, esattamente in questo ordine, con l’aspetto psicologico che farà la differenza in un momento così delicato. Massimiliano Allegri ha sottolineato come il Milan arrivi al derby con la spirito ideale, con una voglia ed una carica positiva che dovrebbe spingere gli 11 rossoneri a dare qualcosa in più. Il rivale bianconero ha lasciato trasparire una sorta di fretta, la voglia di mettere subito la parola fine ad una corsa scudetto che sembrava ben incanalata verso Torino fino alle 22,27 di mercoledì scorso, con il rischio di essere troppo precipitosi contro un avversario come il Cagliari che, al contrario, non avrà alcuna pressione addosso.
Stati d’animo opposti, stimoli diversi, nella lotta dei nervi il Milan sembra essere nettamente avanti, nonostante i tentativi di mostrare il contrario messi in atto da Conte. I bianconeri hanno dalla loro un punto (che in realtà sono due, vista la supremazia negli scontri diretti, ma non parliamo ancora del gol di Muntari, accodandoci alla voglia di Allegri di non annoiare più nessuno), il diavolo può contare su una situazione psicologica nettamente migliore, quella di chi non ha più nulla da perdere e tutta la voglia di trovare qualcosa da vincere, quello che peserà di più non lo sappiamo, al campo l’ardua sentenza.


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