...Il diavolo apre le porte allo straniero
La crisi economica che tiene per il collo mezza Europa, l'Italia in particolare, apre le frontiere del calcio che conta a ricchi investitori che giungono dall'est del mondo. In principio fu il magnate russo Abramovich, l'uomo che ha sconvolto gli equilibri del mercato e del calcio in generale riversando vagonate di euro in una squadra di metà classifica inglese. A ruota sono arrivati i petrol-dollari degli sceicchi, prima il City, poi Malaga (già in vendita a quanto pare, dopo soli due anni) ed il Psg pigliatutto di Leonardo, vero protagonista di questa sessione di mercato. Naturale che le porte si spalancassero al colosso cinese, allora ecco che sull'altra sponda del Naviglio già si iniziano ad intravedere idiogrammi, sorrisi ed inchini gentili. Le scelte di mercato e di gestione del Milan hanno aperto, naturalmente, all'ipotesi di un diavolo a partecipazione straniera. Da tempo si vocifera di una possibile partnership della famiglia Berlusconi con investitori esteri, capaci di immettere risorse e dare ossigeno alle casse rossonere. La prima ipotesi é sempre stata quella russa la quale tiene ancora banco, anche se il main sponsor dai tratti Arabi (lo stesso del Psg peraltro) spinge per l'ipotesi mediorientale. Le parole di Berlusconi, votate ad allontanare sogni di spese folli, e di conseguenza i top player dal Milan, spingono ancora di più in questa direzione. Già nei mesi scorsi si era parlato di un incontro con arabi interessati a posare le regali terga sulle poltrone di via Turati, poi é arrivata la smentita che potrebbe essere semplicemente un rinvio. Negli ultimi giorni, però, tanto si é parlato del viaggio in Russia che il primo tifoso rossonero avrebbe in programma a breve per incontrare l'amico Putin. Nessuna questione politica sarebbe all'ordine del giorno, facile quindi l'accostamento al Milan ed a Gazprom, strano infatti che, vista la stagione ed i precedenti, non sia Putin a raggiungere l'amico in Sardegna. Nonostante le smentite siano sempre arrivate puntuali, i bene informati sono ormai certi che anche il diavolo aprirà le porte dell'inferno/paradiso calcistico rossonero allo straniero, che porti in dono gas o petrolio non é ancora dato saperlo. Curioso che proprio colui che per primo ha sconvolto gli equilibri del mercato con investimenti monstre, che viaggiava in elicottero per andare a prelevare i migliori talenti d'Europa, oggi debba piegarsi allo strapotere economico altrui dovendo cedere parte del giocattolo preferito, del grande amore di famiglia per mantenerli competitivo con chi una volta non era neanche nei radar di chi volava alto nell'olimpo del calcio europeo. Chi scrive non é mai stato favorevole all'ingresso in famiglia di chi non ha alcun affetto, ma solo interessi e voglia di fregiarsi del blasone Milan. Chi scrive ha sempre avuto fiducia in chi per oltre 25 anni ha dato lustro a quei colori gloriosi, facendo sì che tingessero più e più volte il tetto d'Europa. Certo é che, se il prezzo da pagare per tenere il diavolo sul trono che gli spetta é quello di accogliere investitori che parlano una lingua diversa, chiniamo il capo e corriamo in libreria a comprare il vocabolario adatto. D'altronde, siamo nati con regali origini inglesi, se necessario torneremo a parlare una doppia lingua purché il rosso continui ad essere il colore del fuoco ed il nero quello del terrore che incuteremo negli avversari.
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