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... Il ciclone Boateng spazza ancora una volta le nubi rossonere

di Emiliano Cuppone

La vittoria sul Lecce lascia diversi spunti di riflessione, ma senza ombra di dubbio l’uomo chiave è stato il Principe Boateng.
L’ingresso di Prince è stato devastante come un ciclone capace di spazzare via il Lecce e le paure di un Milan sino a quel momento timoroso. I tre gol che hanno sommerso il Milan nel primo tempo sembravano scoglio insormontabile per la squadra abulica ammirata nei primi quarantacinque minuti al Via del Mare, ma l’ingresso del ghanese ha saputo cambiare l’inerzia di una partita complicata. Il pari della Juventus con il Genoa doveva dare la spinta in più, ma l’inizio del diavolo è stato titubante e sottotono, sembrava di rivedere la squadra che fu di Leonardo, brava a stupire tutti con prestazioni monstre, ma incapace d’incidere nei momenti in cui gli avversari erano a portata di mano. Quel Milan, però, non aveva Kevin Prince Boateng, vero fiume in piena a strisce rossonere, travolgente uomo in più di una squadra che ha saputo aggrapparsi a lui nel momento più complicato.


Il gol con il Bate Borisov ha azzittito le critiche, la prima tripletta in rossonero ha spazzato via qualsiasi dubbio sul valore assoluto di questo campione unico. Un impatto tale non era preventivabile, Prince entra e sconvolge le dinamiche di un match iniziato nel peggiore dei modi. Tre bolidi per rimettere in piedi una partita fondamentale, l’opportunità di agganciare il Napoli e di portarsi a ridosso della Juve è figlia delle dirompenti qualità di questo trequartista atipico.
Il Milan impotente dei primi quarantacinque minuti, spettatore non pagante, ha cambiato volto con l’ingresso di Boateng e di Aquilani, elemento da non sottovalutare, aggrappandosi alla voglia di riscatto del ghanese, il quale ha mostrato la grinta con quel tiro al pronti via, dove solo l’ottima risposta di Benassi gli ha negato un eurogol, rimandandolo. Il diavolo si stringe intorno alla maglia numero ventisette, i compagni lo cercano a ripetizione, ogni pallone passa per i piedi di Boateng che per ben tre volte lo trasforma in oro. Il gol di Yepes, importantissimo, non lo ricorderà nessuno, perché la partita sembra essere cristallizzata intorno alla prova del trequartista rossonero.
Allegri sbaglia a non dare continuità all’ottimo Boateng ammirato in Champions, rimedia, rischiando, schierandolo nel secondo tempo al posto di uno spento, ma pur sempre pericolosissimo, Robinho. Il centrocampo muscolare con Van Bommel, stanco ed appannato, Ambrosini, ancora da rodare, e Nocerino non rende come si aspettava il tecnico livornese. Ibra non brilla, la difesa fatica patendo la mancanza di un Thiago Silva sempre più indispensabile, e Cassano sembra svegliato solo nel secondo tempo dalla voglia del Principe.
La fortuna, e il merito, del Milan è quella di trovare la forza di reagire ad una situazione che appariva irrimediabile. Boateng è il volano di una squadra che dalle sue giocate trae la forza per rimettere in piedi una sfida dal peso specifico incredibile. Il diavolo guarda alla testa della classifica con maggiore fiducia, la rimonta è ad un passo, la Juventus ha un calendario di ferro nei prossimi sette giorni fra Fiorentina ed Inter, il Milan deve solo continuare sul solco tracciato nelle ultime tre uscite ufficiali per sperare nel colpo d’ago che possa ricucire lo strappo. L’Udinese è in testa, lontana ancora quatto punti, ma l’impressione è che i friulani siano di passaggio in cima, la corsa è da farsi su Napoli e Roma, appaiate con il Milan a quota undici, nonché, e soprattutto, sulla Juventus distante solo un tiro di schioppo, e sull’Inter ancora dietro di quattro punti.
Con un principe in questo stato di forma la rincorsa non sembra impossibile, il ghanese merita di essere impiegato con continuità, a dispetto di quanto detto dopo la sfida con i bianconeri, il giocatore ha voglia e carattere per continuare a stupire, il gruppo sembra essere con lui, dosandone le forze nella maniera più corretta, alternandolo magari con l’ottimo Robinho, potrebbe essere ancora una volta l’uomo in più nella corsa rossonera, quindi: Forza Prince.


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