...Fra Tevez e Maxi Lopez a farne le spese è sempre il faraone
Ancora il mercato, ancora voci insistenti sull’affare Tevez, l’alternativa Maxi Lopez messa in stand by, a quanto pare già con un accordo firmato.
Il Milan ritorna ad essere attivissimo sul fronte attaccanti, almeno uno dei due argentini arriverà, secondo alcuni addirittura entrambi, stante l’inutilizzabilità dell’Apache in Champions League. L’ennesimo infortunio di Pato sembra aver messo fretta alla dirigenza rossonera, che non ha mai abbandonato la pista che porta all’attaccante attualmente al City, e che dopo un primo contatto ha ripreso in mano la situazione della punta del Catania.
L’idea Tevez è nata come occasione, quella di prendere un campione assoluto ad un prezzo di mercato decisamente inferiore al valore reale, stante la rottura con i citizens. Si è tramutata in opportunità si sostituire degnamente il lungodegente Cassano, inserendo un uomo dalle qualità tecniche incredibili in una rosa potenzialmente già al completo.
L’idea Maxi Lopez è nata come alternativa, opportunità di portare a Milanello un giocatore di rendimento, capace di riempire quel posto vacante nel caso in cui l’Apache non arrivasse, per di più con la possibilità di disputare anche la massima competizione europea a dispetto del connazionale.
Di certo c’è che l’arrivo di uno o dell’altro finirebbe, irrimediabilmente, per mettere nuovamente all’angolino un talento che il Milan forse dovrebbe valorizzare di più, un patrimonio rossonero da non disperdere con troppa leggerezza. Gli infortuni di Cassano e Pato, infatti, guardando il bicchiere mezzo pieno, si sono tramutati nell’opportunità di emersione di Stephan El Shaarawy.
Il piccolo faraone ha impressionato nella doppia sfida al Novara, ha dominato quella di Coppa Italia, siglando peraltro una rete splendida, ha dato la scossa in quella di campionato, portando vitalità in un attacco sino a quel momento spento e piuttosto inefficace.
L’arrivo di un altro attaccante, figuriamoci di due, rappresenterebbe la nuova retrocessione del ragazzo al ruolo di giovane promessa, di giocatore da utilizzare con il contagocce, da inserire in scampoli di partita per fargli prendere confidenza con il grande calcio, magari relegandolo sempre più spesso a giocare in Primavera.
Se arrivasse Maxi Lopez, per di più, il ragazzo rischierebbe una nuova esclusione dalla lista Champions League, terreno con il quale non si è mai confrontato, passo importante nella maturazione di un ragazzo, fosse anche per uno scampolo di partita, stante l’emozione che comporta giocare in Europa.
Sembra quasi che, a dispetto delle prove sul campo, il ragazzo non ispiri fiducia nello staff rossonero, nonostante sia andato in gol alla sua prima in rossonero contro l’Udinese, nonostante abbia segnato anche alla prima da titolare contro il Novara, nonostante la spinta offensiva ed il tanto lavoro in fase di ripiegamento offerti ogni volta in cui è stato chiamato in causa. Doti e mentalità ammirabili quelle del piccolo faraone, un giocatore molto più maturo di quanto possa dire la carta d’identità, almeno valutando le sue prestazioni nel rettangolo verde, capace di grandi colpi, ma anche della giocata semplice, per di più con un fiuto del gol impressionante, non è un caso che ogni suo tiro cerchi (e molto spesso trovi) il palo più lontano, dove il portiere trova sempre difficoltà ad arrivare.
Se l’acquisto di Tevez sarebbe l’ennesimo colpo magistrale di Adriano Galliani (che comunque preluderebbe ad una cessione illustre in estate), quello di Maxi Lopez rappresenterebbe una quasi bocciatura per El Shaarawy, il ragazzo sarebbe rimandato ancora, quando invece potrebbe essere promosso a pieni voti al rango di baby campione.
Ammiriamo tanto il Barcellona dei fenomeni, lodiamo il coraggio di Guardiola e soci, capaci di buttare nella mischia giocatori provenienti dalla famosissima cantera blaugrana, ma ogni tanto, forse, bisognerebbe avere il coraggio di seguire le tracce di quella che oggi è la squadra più forte del mondo.