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...Fra passato e futuro c'è un presente da non trascurare

di Emiliano Cuppone

La sfida alla nuova Fiorentina di Delio Rossi è un viaggio a metà fra il passato ed il futuro per il Milan.
Da una parte l’ex col dente avvelenato, quell’Alberto Gilardino che lasciò il Milan dopo anni di critiche, che “fuggì” al Franchi urlando la propria voglia di riscatto. Dall’altra Riccardo Montolivo, che secondo i più vorrebbe fare il tragitto contrario, che l’avrebbe dovuto fare già la scorsa estate, se non ci si fosse messo di mezzo l’orgoglio e la cocciutaggine dell’inflessibile Corvino.
Nel presente di una sfida fondamentale per il cammino in campionato, per non interrompere una striscia di vittorie che ha riportato il diavolo in paradiso, quanto per la confidenza europea di una squadra che mercoledì affronterà il Barcellona, e sarebbe decisamente felice di farlo con il morale alto per una vittoria al Franchi.
Ci sarà da arginare la squadra di Delio Rossi, vero “guru” del calcio nostrano, uomo che ha lasciato ricordi splendidi in tutti i calciatori che hanno avuto il piacere di lavorarci insieme. Il tecnico viola in conferenza ha affermato di aver trovato un gruppo coeso, disponibile, voglioso di ribaltare un inizio di stagione passato fra critiche e risultati deludenti. La squadra è con il nuovo condottiero della Firenze che attende il suo Rinascimento calcistico.
Fra i primi a rendersi disponibili ci sarebbe stato l’ormai ex capitano Montolivo, lui che a detta di molti indossa la maglia rossonera sotto quella gigliata, che guarda al Milan come il futuro, ma da protagonista pensa a fare il massimo con la sua “vecchia” squadra. Ci terrà a fare bene il ragazzo di Caravaggio, se non altro per dimostrare tutto il suo valore a quello che potrebbe essere il suo prossimo tecnico, cercherà di brillare e di mettere in ombra probabili futuri compagni, avversari veri e propri sul campo oggi e concorrenti domani.
Ci terrà a fare bene Alberto Gilardino, lui che ha avuto un rapporto di odio ed amore con la maglia rossonera. Accolto come un Re e lasciato andare come uno stalliere, senza che il popolo rossonero rimpiangesse quella scelta. Lui che ha sposato corpo ed anima il progetto viola, che ha ringraziato il Milan per il trionfo europeo del 2007, ma che ha smesso di pensare a quella maglia, che ha ammesso di non sentire più la pressione che avvertiva quando la indossava, di non soffrire più quei colori e quella tifoseria così esigente.
Il Milan dovrà arginare la voglia di Montolivo e Gilardino, così come di tutta la Fiorentina, dovrà stemperare il decantato effetto Rossi, dovrà fare il Milan, perché fra passato e futuro, c’è un presente fatto di una vetta in campionato da riconquistare ed una partita delicata da archiviare il prima possibile, per tuffarsi convinti nella maxi sfida di mercoledì al “mostro blaugrana”.


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