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...E' crisi Milan: Allegri ha 20 giorni per "salvarsi"

di Emiliano Cuppone

La sconfitta con la Juventus in Coppa Italia ha dato uno scossone al processo aperto nei confronti di Massimiliano Allegri.
Le ultime prestazioni di un Milan francamente in ginocchio avevano già dato il via ad un tumulto sul web, gruppi su Facebook e frasi critiche sulle bacheche dei social network si sprecano in questo periodo, tutti pronti a puntare il dito sul tecnico livornese.
La squadra rossonera è ufficialmente in crisi, lo dicono i risultati dell’ultimo periodo, lo dicono le prestazioni, caratterizzate dall’assenza del gioco, dalla mancanza di grinta e da una squadra che sembra essere definitivamente sulle gambe.
Le attenuanti per il tecnico toscano sono tante, almeno 12, il numero degli infortunati che affollano l’infermeria di Milanello. Tralasciando i “degenti” di lungo corso (Flamini, Gattuso e Cassano), “brillano” le assenze di Aquilani, Boateng e Pato. La mezz’ala azzurra ed il ghanese sono due fonti di gioco fondamentali per il Milan, il primo è l’unico mediano di qualità di una rosa che non vede tanti centrocampisti abituati ad usare il fioretto, il secondo è la scheggia impazzita, l’unico capace di spaccare le difese a metà ed allungare le squadre avversarie per dare maggiore ossigeno a chi imposta il gioco. Alexandre Pato è Alexandre Pato, un campione unico, un talento straripante capace di sconvolgere gli equilibri delle partite con le sue accelerazioni e le giocate imprevedibili, quell’alternativa in attacco che sembra mancare ad un Milan apparso spuntato nell’ultimo periodo.
Assenze a parte, però, il gioco del Milan è veramente abulico, privo d’idee, la squadra sembra peccare in grinta, ed in questo la mano di Allegri dovrebbe fare la differenza. Il Conte Max deve piegarsi alle scelte obbligate, schiera sempre gli stessi 11 o quasi per necessità, molti di questi sembrano essere privi delle energie necessarie ad incedere e Max l’acciuga non sembra riuscire a strappare fuori con la forza quella voglia di vincere che potrebbe fare la differenza.
Se il popolo rossonero è in tumulto, in società l’umore sembra essere ancora piuttosto sereno, Galliani cerca di abbassare i toni, appare ancora molto fiducioso sulla rinascita del diavolo, ma sarebbe da vagliare anche l’idea in merito del presidente Berlusconi. Il numero uno rossonero non sarebbe mai stato follemente innamorato di Allegri, il presidentissimo da sempre è un fautore del bel giuoco (per dirla alla sua maniera), e non avrebbe mai apprezzato a pieno lo stile piuttosto rognoso delle squadre del tecnico toscano. Secondo i bene informati, dunque, la situazione di Allegri non sarebbe poi così serena, e tutta da valutare. 
Ciò che ci si augura è che Allegri ed i suoi ragazzi sappiano dare una risposta decisa e repentina alle critiche, il Milan è ancora in corsa su tutti e 3 i fronti, la vetta della classifica è lontana solo una lunghezza (seppur con una partita in più della Juve) e c’è ancora lo scontro diretto da giocare, la qualificazione alla finale di Coppa Italia è ancora possibile, basterebbe vincere a Torino nel ritorno, ma soprattutto c’è una Champions League da giocare contro un Arsenal temibile, ma non imbattibile.
La panchina di Allegri non sarà ancora in bilico, ma i prossimi venti giorni potrebbero dirci parecchio in merito. Il Conte Max sembra giocarsi tutto fra Udinese (sabato), Arsenal (mercoledì) e Juventus (il 25 febbraio), in mezzo ci sarà anche il Cesena, ma sembra proprio che queste tre sfide potranno fare la differenza. Il livornese dovrà fare il bottino pieno o quasi per garantirsi la fiducia della società, dovrà vincere convincendo per riguadagnarsi la stima di una tifoseria che sembra sempre più stufa di Allegri e del suo gioco.
Tutto in circa venti giorni, periodo in cui Allegri si giocherà il tutto per tutto e con lui un Milan ufficialmente in ginocchio, ma con la voglia di tornare a stupire tutti, in fondo a queste condizioni anche i suoi detrattori dovranno tornare a tifare per il Conte Max.


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