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... Da Ibrahimovic a Tevez l'importante è arrivare primi

di Emiliano Cuppone

La trattativa per Carlos Tevez sembra essere ormai destinata a concludersi con un altro scintillante colpo di mercato targato Adriano Galliani.
Dopo gli arrivi in sequenza di Ibrahimovic, Robinho, Van Bommel, Cassano e Mexes, ecco un altro campione che arriverebbe (il condizionale è d’obbligo) al Milan ad un prezzo “scontato”. Sembra proprio che il diavolo sia entrato in un circolo fortunato, che porta rinforzi inaspettati a cifre impensabili sino a poco prima della conclusione.


Più che fortuna, però, è la competenza e la tempistica perfetta a fare la differenza nelle trattative che coinvolgono un Milan sempre più Re del mercato. Se Manchester City e Real Madrid sono parte forte nelle trattative grazie ad un’immensa disponibilità economica, la società rossonera ha saputo controbattere mettendo sul piatto un’arguzia che non ha eguali.
Prendere Ibrahimovic per una cifra pari ad un terzo di quanto sborsato solo un anno prima è un gioco di prestigio, ma strappare anche lo scontento Robinho a 18 milioni, due anni dopo l’acquisto choc a 42 milioni da parte del City, negli stessi giorni in cui si trattava lo svedese, è magia vera è propria.
Prendere Van Bommel a parametro 0, grazie ad un gentleman agreement con il Bayern Monaco, e ritrovarselo splendido protagonista della cavalcata scudetto, è vista lunga, capacità di ristorare e pungolare l’animo di un campione non più nel fiore degli anni.
Ottenere Cassano per 3 milioni di euro, rimetterlo in sesto e ritrovarselo campione vero dopo pochi mesi, è, forse, l’operazione più imponente, ritrovare un campione per sé e per la Nazionale dopo anni di alti e bassi, di tante delusioni e poche vittorie.
Portare Mexes a Milanello, dopo anni di inutili corteggiamenti, per di più senza spendere un euro e nell’anno di transizione per la difesa rossonera, è programmazione vera è propria.
Senza dimenticare gli affari Aquilani (prestito gratuito ed un riscatto fissato ad una cifra intorno ai 6/7 milioni di euro) e Nocerino (preso al photofinish del mercato estivo per 500.000 euro), o l'invenzione Boateng (preso prima in comproprietà da un Genoa che l'ha snobbato e poi riscatto per una cifra complessiva che si aggira intorno ai 10 milioni) colpi meno scintillanti all'apparenza, ma che si sono rivelati fondamentali nell’economia della squadra di Allegri.
Tutti questi colpi high profile ed allo stesso tempo low cost (giusto per usare qualche inglesismo che va tanto di moda) sembrano essere l’espressione di una programmazione intelligente e di una capacità di interpretare il mercato unica. Il tempismo di Adriano Galliani è stato impressionante, ha saputo tessere rapporti con i procuratori (Raiola e Joorabchian), cogliere malumori di campioni più o meno ai margini (Ibrahimovic e Van Bommel), prendere al volo occasioni improvvise (Robinho), sfruttare al meglio le incomprensioni fra atleti e società (Cassano e, forse, Tevez), piombare con largo anticipo sui giocatori in scadenza (Mexes e, forse, Montolivo).
A tutto ciò l’a.d. rossonero ha saputo abbinare un progetto allettante, rappresentato alla perfezione dalla classe e la voglia di riscatto del primo colpaccio che ha provocato questa sorta di effetto domino, quello Zlatan Ibrahimovic che ha convinto anche i più scettici sulla voglia di grandezza di questo Milan. Il resto l’ha fatto lo scudetto vinto lo scorso anno e gli ottimi risultati di questo inizio di stagione che vede il diavolo lottare su tutti i fronti ad armi pari con le avversarie, anche le più blasonate.
Se, come pare ormai quasi scontato, arrivassero anche Tevez e Montolivo, il primo con un prestito gratuito in gennaio ed un diritto di riscatto abbordabile, il secondo per una cifra irrisoria in inverno (come Cassano) o del tutto gratuitamente a giugno (come Mexes), si avrebbe l’ennesima, ormai superflua, conferma dello splendido operato di una dirigenza che ha saputo rinnovare i fasti di un tempo, utilizzando armi diverse, ma altrettanto persuasive, da quelle che convinsero i vari Van Basten, Papin o Baggio a vestire la maglia rossonera.
Mai come in queste ultime operazioni arrivare primi, sia a livello temporale che a livello di classifica, ha rappresentato l’elemento base di una buona gestione societaria, ancor più importante del denaro, quello che Ibrahimovic ha rifiutato dal City, quello che Tevez sembra voler rifiutare dal Corinthians.
In un periodo di crisi economica e fair play finanziario, il Milan di Adriano Galliani prova ad interpretare il mercato e trarne il meglio, conscio che l’unica possibilità di essere alla pari con i grandi investitori del calcio europeo è data dalla competenza e dalla capacità di offrire un progetto convincente e calcisticamente “goloso”, la cosa più importante dunque è arrivare sempre per primi.


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