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...Concentrazione ed attenzione per tornare grandi

di Emiliano Cuppone

Massimiliano Allegri non sembra avere più voglia di aspettare, il tecnico livornese sta ripetendo lo stesso concetto da mercoledì sera: ci vuole maggiore concentrazione.
La vittoria con il Parma, seppur larga nel risultato, sembra aver lasciato molti dubbi sul momento del Milan. I rossoneri vincono, ma non convincono sino in fondo il loro allenatore, il Conte Max vorrebbe un’intensità ed una concentrazione differente, e come dargli torto. Le ultime due sfide ci hanno detto che il Milan a volte sembra approcciarsi alla partita con troppa leggerezza. Con il Lecce il risultato poteva essere disastroso, il match cristallizzato al quarantacinquesimo vedeva il Milan sotto per 3-0 contro una delle squadra che peggio sta facendo nel nostro campionato. Con i ducali è andata decisamente meglio, il Parma ha creato poco anche perché piuttosto spuntato, ma il Milan ci ha messo mezz’ora prima di entrare in partita, agevolato nel compito dal gol di Nocerino, cui i centrali difensivi crociati hanno decisamente dato una mano.


L’idea è che il diavolo abbia bisogno di una sveglia per giocare alla sua maniera ed imporre il proprio gioco. L’attenzione difensiva non soddisfa, i dodici gol subiti sin qui, pari alla metà di quelli subiti lungo tutto il campionato lo scorso anno, parlano piuttosto chiaramente. La fase difensiva è decisamente da registrare, si cerca continuità nel modulo e negli interpreti, una copertura maggiore perché, come ricordato da Adriano Galliani, i campionati si vincono con la migliore difesa più che con il miglior attacco.
Ciò che sembra doveroso sistemare in primis è l’aspetto legato alla concentrazione. Il Milan troppo spesso concede leggerezze in momenti della partita e zone del campo erratissime, come accaduto per esempio in occasione del terzo gol leccese e del gol parmense. Il Milan deve avere la giusta tensione agonistica sin dal fischio d’inizio, dettare i propri tempi alla partita lungo tutto il suo corso e non solo a tratti.
Con la Roma ci vorrà un altro atteggiamento, una concretezza diversa, ci vorrà un Milan all’altezza di una grande squadra. Certo i giallorossi sono forse la più abbordabile fra le dirette concorrenti allo scudetto, non per valori, ma per atteggiamento tattico. I giallorossi sono una squadra dall’istinto offensivo, Luis Enrique ha imposto il suo credo ed a quello non rinuncerà, in ossequio alla sua formazione spagnola. Questo non sempre ha pagato nel campionato italiano, tattico per natura, dove una delle maggiori qualità riconosciute ai tecnici è la capacità di cambiare la propria a squadra adattandola all’avversario. La Roma è una squadra che concede spazi in difesa, lo dimostra chiaramente la sconfitta patita dai giallorossi con il Genoa, in un match in cui hanno dominato in lungo ed in largo subendo due gol e sprecando tanto. Sarà ardua l’impresa per Burdisso e compagni contro lo strapotere fisico-tecnico di Ibrahimovic e Boateng, ma il potenziale offensivo della squadra di Enrique è incredibile e potrebbe fare male al Milan disattento visto nelle ultime uscite.
Il Milan deve cambiare rotta, sistemando quelle piccolezze che potrebbero fargli fare quel salto di qualità necessario a tornare la schiacciasassi che ha stravinto lo scorso campionato. Seguire Allegri è l’unica soluzione, Max l’acciuga ha determinazione e concentrazione da vendere, la speranza è che sappia nuovamente infonderla ai suoi ragazzi.


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