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... Altro che crisi: l'Italia è regina d'Europa

di Emiliano Cuppone

“Siamo un calcio in crisi, esportatori di un gioco di livello infimo, ma soprattutto inferiore ad Inghilterra, Spagna, Germania e, probabilmente, anche alla Francia”.
Questo è quanto i “grandi intenditori” di calcio ci hanno lasciato intendere, l’Italia in crisi non solo economica, ma anche tecnica, qualitativa, un campionato livellato verso il basso, privo di campioni e di appeal.
La risposta tricolore a queste critiche sono 3 squadre su 3 agli ottavi di finale, unica nazione con così tante squadre alla fase ad eliminazione diretta, prima di Inghilterra e Spagna, che ne mandano avanti  solo 2 su 4, prima della Germania che vede uscire i campioni in carica del Dortmund e si ritrova con 2 qualificate su 3.


Da sottolineare l’impresa del Napoli, capace di mandare a casa la capolista di Premier League, il City dei petroldollari di Mansour, e la più piccola delle spagnole, quel Villareal che aveva fatto lo sgambetto ai partenopei nella scorsa edizione dell’Europa League. Da sottolineare le prove del Milan, capace di strappare un pareggio in casa degli alieni blaugrana, e di giocarsela alla pari con il Barcellona in quel di San Siro, perdendo la partita solo per questione di episodi. Girone morbido per l’Inter in difficoltà di questo periodo, ma la squadra nerazzurra ha saputo comunque chiudere prima il girone, mostrando un’attitudine europea che sembra essere ritrovata dopo il trionfo del 2010.
Risultati che sono la conferma di quale sia il livello del campionato nostrano, capace di avere 5/6 squadre che esprimono un calcio splendido, un torneo difficilissimo, dove anche la più piccola della classe è capace di mettere in crisi la capolista grazie ad organizzazione tattica e buona qualità tecnica. Vero che l’eccellenza spagnola è di un gradino superiore alle altre, Barça e Real hanno giocatori incredibili, qualità assoluta ed ottima organizzazione di gioco, ma per il resto le squadre italiane impegnate in Champions non hanno nulla da invidiare.
Nulla da invidiare alle inglesi. Eliminate le due formazioni di Manchester, con lo United che è uscito realmente a testa bassa, eliminato dal Basilea, capace di strappare ben 4 punti ai diavoli rossi di Ferguson, i quali hanno abbandonato il loro habitat naturale dopo un girone che appariva a dir poco morbido e dominato dal Benfica.
Nulla da invidiare alle tedesche, con i campioni in carica che sono usciti per mano del Marsiglia, con la corazzata Bayern Monaco che ha dovuto faticare più del preventivabile contro il grande Napoli in versione europea di quest’anno.
Nulla da invidiare alle spagnole, infine, con il livello medio della Liga che è decisamente più basso di quello italiano, come mostrano le prestazioni di Valencia e Villareal, con le grandi iberiche che, a dispetto dei pronostici, non avranno vita facile qualora dovessero incontrare le grandi nostrane, capaci di esaltarsi e fare la differenza nelle grandi occasioni, andando oltre anche ai limiti tecnici, come mostrato ampiamente dal Napoli nel girone di ferro che l’ha visto protagonista.
Uno schiaffo alle critiche, a chi additava la Serie A come campionato ormai privo di fascino, incapace di attirare campioni, cui il Milan ha risposto con gli ingaggi di Ibra, Robinho ed adesso, salvo sorprese, Tevez, strappandoli alle grinfie delle maggiori società europee, più ricche probabilmente, ma dotate di meno fascino.
Una  vittoria di tutto il movimento calcistico italiano, che, a dispetto dei tanti detrattori, resta il più bello del mondo, quantomeno il più difficile, con tutte le sue contraddizioni, il suo calore, i suoi scandali e le sue grandi sorprese, il tricolore campeggia fra le stelle della Champions più visibile di altre bandiere. Quindi avanti Milan, avanti Italia regina d’Europa.


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