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...Allegri e quella sua "fissazione" per Emanuelson tutta a scapito del Faraone

di Emiliano Cuppone

Non si arrende il Conte Max, continua imperterrito nella sua scelta di schierare Emanuelson dietro le punte.
Conferma la sua natura tipicamente toscana, cocciuto e convinto delle sue scelte non fa un passo indietro il livornese, l’olandese è una sua “fissazione”, riuscirà a farlo giocare bene fosse anche l’ultima cosa che facesse in rossonero.
Ci mette la faccia Allegri, in conferenza stampa difende a spada tratta il ragazzo, celando un’ardita protezione della sua “scommessa”. Ha detto che ad Urby manca solo la giocata, manca l’illuminazione, ma l’impressione diffusa è che quel lampo non sia nelle corde dell’esterno ex Ajax. Si perché lui nasce e cresce esterno, più di centrocampo che di difesa, con la capacità di ricoprire tutta la fascia stante la grande corsa. Ha giocato a centrocampo con i lanceri, ha giocato interno e mezz’ala, l’ha fatto in casi d’emergenza, sfruttando la capacità d’inserimento, ma non è mai stato un trequartista e probabilmente non lo sarà mai.
Allegri continua a ricordare Capello, ne ha ricalcato il cammino sulla panchina del Milan al primo anno vincendo lo scudetto alla prima uscita, gli assomiglia per fermezza e gestione della rosa, sembra accostarsi a Don Fabio anche nella convinzione con cui difende le proprie scelte.
Nonostante la prova convincente di El Shaarawy in Coppa Italia, schierato più dietro rispetto alla prima punta, il quale potrebbe duettare benissimo con il tuttofare Robinho alle spalle del colosso Ibra, il livornese sembra preferirgli ancora Emanuelson. Allegri ha detto che vede il faraone seconda punta e non trequartista, su questo probabilmente ha ragione, anche l’italo-egiziano non ha l’ultimo passaggio, ha un ottimo piede, ma non ha la visione di gioco necessaria ad agire con efficacia dietro le punte. Il nuovo Ibrahomovic è capace di fare il trequartista, l’ha dimostrato, a momenti sembra di vederlo giocare nel ruolo che fu di Pirlo per quanto si abbassa a prendere la palla e gestire la manovra. Robinho nasce trequartista, ama spaziare e gestire il pallone paretendo da lontano, affrontando le difese avversarie a viso aperto. El Shaarawy s’incastrerebbe perfettamente nel trio, avrebbe la libertà necessaria a dare sfogo al suo estro ed alle sue grandi doti nella prateria che gli lascerebbe il movimento di Ibra e Binho, quello che appare sicuro e che si incastrerebbe meglio di quell’Emanuelson che sembra sempre più un pesce fuor d’acqua in quella posizione.
Sembra strano che Allegri non se ne renda conto, sembra strano che un allenatore così capace non voglia quantomeno provare a dare una chance importante ad un ragazzo che ha fatto benissimo ogni volta in cui è stato impiegato. Quello che ne risulta è che Emanuelson sia diventata una vera e propria ossessione per il Conte Max, sembra quasi che il livornese voglia avere ragione a tutti i costi, attenda con ansia una prestazione degna di nota del numero 28, per poter essere veramente libero di fare le sue scelte e schierare chi merita realmente un posto importante in una squadra che ha bisogno di certezze e non di troppi esperimenti.
Speriamo tutti in un grande Emanuelson domani, tanto per la buona riuscita della sfida, quanto, paradossalmente, perchè potrebbe essere l’unico modo per non vederlo ancora schierato in una posizione non sua a scapito di chi invece ci sguazzerebbe in quella zona di campo.


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