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...Allegri centra il problema: ora deve risolverlo

di Emiliano Cuppone

La sconfitta dell’Olimpico manda in crisi i sostenitori di Massimiliano Allegri, mette in ginocchio l’andamento del Milan in campionato e sembra regalare alla Juve l’opportunità di dare uno strappo importante alla classifica.
Intendiamoci, nulla è compromesso, nella peggiore delle ipotesi i bianconeri sarebbero a 4 lunghezze di distanza con uno scontro diretto ancora da giocare, ma il problema sembra essere proprio in quest’ultima osservazione: gli scontri diretti.
Il passo rossonero è stato sin qui troppo incerto con le grandi, un Milan che ha saputo “schiacciare” senza troppe difficoltà le medio-piccole della Serie A, non riesce ad imporre il proprio dominio con chi risiede nella parte alta della classifica. I numeri li conosciamo ormai a memoria, 7 sfide alle 6 squadre in testa ed una sola vittoria con la Roma, tante le giustificazioni che non sembrano però potersi tramutare in alibi. I tanti infortuni in momenti delicati della stagione, una condizione che non brilla mai dopo le preparazioni, non sembrano essere motivazioni sufficienti a giustificare un cammino così zoppicante negli scontri che contano.
Massimiliano Allegri, secondo i più l’artefice di questa “disfatta” nelle partite da “6 punti”, ha detto che sin qui è mancata la “cattiveria” necessaria a vincere uno scudetto, quella stessa cattiveria che il diavolo aveva sfogato lo scorso anno contro gli avversari di spicco. Il tecnico toscano ha sottolineato che quella di ieri sera potrà essere una “sconfitta benefica”, per quanto possa far bene una sconfitta.
La speranza è che tutto l’ambiente Milan, partendo dall’allenatore, ma passando necessariamente per gli interpreti in campo, sappia rendersi conto che serve un cambio di passo repentino, un cambio di mentalità deciso già dalla prossima complicata sfida ad un Napoli ferito e quindi incattivito.
I partenopei dal canto loro hanno avuto un rendimento opposto a quello rossonero, ottimi ed a tratti brillanti nelle sfide che contano, sono apparsi spesso timidi e poco incisivi contro le piccole, accumulando un distacco dalla vetta che sembra  far scricchiolare la panchina di Mazzarri.
Lo scorso anno la partita di San Siro contro il Napoli fu uno dei trampolini di lancio della corsa scudetto, una vittoria decisa, di carattere, di “cattiveria” di un Milan che volle mettere le cose in chiaro con la squadra che in quel momento sembrava essere accreditata a mettere i bastoni fra le ruote alla compagine di Allegri.
In questa stagione il Milan non ha mai mostrato quella padronanza della situazione, non sembra aver dato quella sensazione di “onnipotenza” che lo scorso anno trasudava dalle giocate di una squadra concentrata sull’obiettivo e pronta a dare il “sangue” per ogni vittoria.
Massimiliano Allegri ieri sera ha centrato il punto, ha acceso i riflettori sulla componente caratteriale di una squadra che a livello di rosa, per quanto incerottata, non ha nulla da invidiare a nessuno, anzi sembra fare invidia a molti nei piani alti del campionato tricolore. La missione del Conte Max sta proprio nel rimettere negli occhi dei propri giocatori quella grinta, quella voglia, quella cattiveria che serve a portare a casa i tre punti che valgono doppio, che servono a piegare le squadre che affrontano il Milan convinte di poter far male, per mettere in chiaro una supremazia che ad oggi non appare più così scontata.
E’ arrivato il momento di abbandonare esperimenti e scommesse, di puntare forte su uomini affidabili ed affamati, di mostrare gli attributi di una squadra che, a giudicare dal passato, ne ha da vendere. E’ arrivato il momento di cambiare rotta, navigando dritti verso “nord”, puntando forte alla vetta del mondo pallonaro tricolore. Il timone è in mano ad Allegri, dovrà tornare a tenerlo saldamente indicando la rotta ai suoi luogotenenti in campo, dovrà guidarli con polso, partendo da domenica, iniziando a fare punti che di riflesso vengono tolti agli altri: dovrà battere il Napoli.


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