ESCLUSIVA MN - Vega: "Botman? Non è Van Dijk. Ha scelto il Newcastle solo per il denaro”
Fonte: Alessandro Schiavone
Ramon Vega, ex difensore di Cagliari, Tottenham e Celtic, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di MilanNews.it. Di seguito le domande e le risposte:
Dopo tante settimane di attesa, Sven Botman ha deciso: niente Milan, va al Newcastle. I soldi hanno avuto un ruolo determinante nella sua scelta?
“Io penso di sì. Alla fine i soldi fanno sempre la differenza nel calcio. Poi mi complimento con i nuovi proprietari del Milan. Anche se sono ricchi, hanno fatto bene a non partecipare ad aste, con i soldi di Botman si possono comprare due, tre giocatori. Detto questo, sono convinto che il denaro abbia senza dubbio fatto la differenza nella scelta di Botman. Con il vecchio proprietario dei Magpies Mike Ashley al posto del fondo sovrano saudita lui non sarebbe mai andato lì".
Il giocatore e il suo entourage avevano un accordo con il Milan. Poi il passaggio di proprietà da Elliott a Redbird oltre che alle richieste del Lille hanno frenato bruscamente la trattativa...
“Il passaggio da Elliott a Redbird ha indubbiamente bloccato il mercato del Milan. Poi il ritardo del rinnovo del contratto di Maldini e Massara ha anche influito molto".
Che tipo di giocatore si è lasciato sfuggire il Milan?
“L’ho visto giocare in Ligue 1 al Lilla e posso dire che è un buon giocatore. Il nuovo Van Dijk? No, Sven è un mix tra Jaap Stam e Frank De Boer. E’ un peccato non vederlo in Italia, da voi avrebbe senza dubbio migliorato la fase difensiva e tattica".
Avrebbe dovuto aspettare il Milan ancora un po'?
“Sì, perché se il Milan lo voleva quest’anno si sarebbe fatto sotto anche tra 12 mesi. E poi se avesse aspettato gli avrebbero fatto la corte anche squadra più blasonate del Newcastle".
La sua è stata una decisione personale oppure l’ex giocatore si è fatto condizionare dal club?
“A mio modo di vedere lo hanno convinto ad accettare il Newcastle sia il club francese che i suoi agenti perché il Milan non era pronto per colpa del passaggio di proprietà. Ripeto, alla fine la scelta è stata dettata dai soldi, in Inghilterra guadagnerà di piu. Ma non penso che sia super contento della decisione che ha fatto. I soldi sono importanti ma non sono tutto. E se non sei felice non riesci a rendere come vorresti".
Quindi Botman, secondo lei, sperava davvero nel Milan?
“Il Milan è il Milan, una grande squadra europea. Il Newcastle non avrà mai il fascino dei rossoneri. Ma il progetto della nuova proprietà saudita ha molto appeal per i giocatori. Io da ex calciatore avrei dato la priorità al Milan e aspettato ancora un po'. Ma forse Sven si è lasciato influire dal progetto che gli ha venduto la proprietà del club. Magari gli hanno promesso che fra due, tre anni giocheranno in Champions League. E come tutti sappiamo il Newcastle è il più ricco club al mondo. Hanno davvero i mezzi economici per costruire una grande squadra in futuro".
Sfumato Botman, su chi dovrebbe puntare il Milan adesso?
“Ci sono parecchi difensori bravi in giro, anche in Serie A. L’unico problema è che se magari vai a pescare un giocatore in Premier League lo paghi molto. Il Milan dovrebbe continuare a pescare in Francia, ai rossoneri ha sempre portato fortuna. Mi riferisco agli acquisti di Maignan e Leao. Ma anche in Bundesliga ci sono ottimi prospetti giovani".
Davinson Sanchez è in uscita dal Tottenham. Sarebbe una buona idea del Milan?
“Bella idea. Davinson Sanchez in Italia potrebbe fare molto bene. Non avrebbe problemi di adattamento ed è fatto per la mentalità del calcio italiano, dove forse potrebbe rendere meglio che in Premier. Fisicamente è forte, al Milan dico: puntaci sopra.”
E Marc Guehi del Crystal Palace che conosce Fikayo Tomori dai tempi delle giovanili del Chelsea?
“Guehi non mi entusiasma. Non lo ritengo un giocatore da Milan".
Potrebbe esserci il rischio che Tomori, un giorno, voglia tornare in Premier League?
“Il rischio che possa tornare c’è perché la Premier League è il top per ogni giocatore. E non solo dal punto di vista economico. La Premier League di oggi è come la mia Serie A che fu il massimo per i grandi campioni all’epoca. Oggi va di moda il campionato inglese, anche se la Serie A sta tornando e lo si vede dagli arrivi di Lukaku e Pogba. Stimo molto Gravina, il presidente della Federcalcio italiana. Sta facendo un grande lavoro in un momento di crisi per il calcio italiano, come lo dimostra la mancata qualificazione degli Azzurri al Mondiale in Qatar. Dobbiamo tornare indietro vent’anni per trovare l’ultimo grande fantasista alla Cassano, Roby Baggio o Beppe Signori. Ma Gravina mi fa ben sperare, con lui siete in buone mani. Certo, ha tanto lavoro davanti e moltissima pressione addosso perché le aspettative per far rinascere il sistema calcio italiano sono altissime. Ma in poco tempo ha già lasciato il segno, vincendo l’Europeo".
di Alessandro Schiavone