ESCLUSIVA MN - Turci (DAZN): "Fischi a Calabria ingenerosi. Maignan la certezza di questo Milan"
Il Milan ha fatto il suo esordio (deludente) in campionato sabato sera contro il Torino di Paolo Vanoli. Nonostante una prestazione sottotono, la formazione di Paulo Fonseca è riuscita comunque a strappare un pareggio, dopo essere andata sotto di due gol, evitando la prima sconfitta stagionale. Intervistato dai microfoni di MilanNews.it, il giornalista di DAZN Tommaso Turci ha parlato di che Milan è stato sabato sera, lui che l'ha vissuto direttamente da bordocampo.
Che ambiente hai trovato di ritorno dalle vacanze?
"Ti dico la verità: l'ambiente mi sembra elettrico. Si respira veramente grande entusiasmo per questo nuovo corso. Io credo che sia stato bravo anche Fonseca a trasmettere ottimismo e fiducia. È chiaro che il pubblico sta ancora cominciando a conoscere un pochino la squadra, soprattutto i nuovi giocatori, i punti fermi di questa stagione. Però devo dirti, almeno l'attesa della partita si sentiva. Ci sono delle sensazioni che sono ottime per questa stagione. Il pubblico che di fatto aveva trascinato nelle ultime stagioni il Milan, ha risposto presente. Le sensazioni sono molto più positive rispetto all'inizio della passata stagione. Rispondere subito così, con 70mila persone, per un Milan-Torino del 17 di agosto, significa che comunque hai voglia di vedere questo Milan. Secondo me questo è importante: i tifosi ci sono, adesso deve rispondere la squadra".
Hai seguito Fonseca da bordocampo: ti ha convinto? Come l'hai visto?
"Ha tanto lavoro da fare. Francamente le scelte iniziali mi hanno lasciato un po' perplesso, ma credo che vadano in un'ottica di una stagione dove il Milan avrà tantissimi impegni e ci sarà bisogno di tutti. Il fatto che lui non abbia schierato dall'inizio quelli che non sono partiti per la tournée americana, è come se avesse dato continuità al lavoro svolto quest'estate. Questo mi fa pensare che lui voglia tenere tutti sul pezzo. Durante la partita l'ho visto molto presente, ma soprattutto con questo atteggiamento propositivo che ha portato tutte le volte che l'abbiamo sentito parlare. Anche sotto 2 a 0, penso al cooling break finale, in cui la squadra era sotto due a zero e la partita stava andando via, lui voleva che la squadra avesse questo atteggiamento di provare a riprenderla. Cercava di tenere alta la tensione, di far capire che ci sarebbe stato spazio per riprendere la partita, e questo è quello che mi è piaciuto di Fonseca. Cercare di vedere sempre il meglio, di provare a riprendere anche le partite complesse. Perché se c'è una cosa da salvare del Milan sabato, in una prestazione secondo me sottotono in generale, è la reazione finale. Una squadra che la va a riprendere fra il 90esimo ed i minuti di recupero, è una squadra che ha dei valori".
Col mercato fatto, il Milan può competere per lo scudetto?
"L'Inter ha ancora qualcosa in più, anche perché quando si cambia tanto è difficile raggiungere subito il livello. Però ho la sensazione che se riesci ad indirizzare bene questa stagione, soprattutto dal punto di vista dei risultati, poi arriveranno anche le prestazioni, ed i singoli potranno fare la differenza. Francamente, per raggiungere il livello dell'Inter, bisogna che i giocatori che c'erano nella passata stagione e non hanno reso, penso ai vari Tomori, Chukwueze,… Giocatori che magari non hanno reso come ci si aspettava, alzino il livello. Io sono convinto che il Milan abbia un'ottima profondità di rosa, ma bisogna fare qualcosa in più rispetto all'organico che già si aveva nella passata stagione. Poi certo, sono arrivati giocatori forti, c'è grande curiosità di vedere anche Fofana, però solo il campo ci dirà se il Milan se la potrà giocare con quest'Inter. Quando tu parti con un'ossatura già vincente, che di fatto ha dato 19 punti alla seconda, è un gap complesso da colmare. Però se c'è un'antagonista dell'Inter in questa stagione credo che sia il Milan".
Che voto dai al mercato del Milan?
"Secondo me 7.5. Perché hai sostituito come dovevi Giroud, con le stesse caratteristiche emotive, con la stessa leadership, oltre che con le qualità perché Morata ti ha dimostrato che è entrato da grande giocatore ed ha portato, al di là del punto di vista tecnico, che lo sappiamo, quello slancio che solo i grandi giocatori ti sanno dare. Emerson Royal è un ottimo terzino che deve tornare ai suoi livelli. Fofana era invece un semi-top in Ligue 1. Bisogna capire come si andrà ad ambientare in Italia in un contesto completamente diverso. La Serie A è un campionato molto più tattico, però parliamo di un giocatore che, nonostante abbia 25 anni, ha già un'ottima espereienza ma soprattutto ti fa bene le due fasi. È quel giocatore con quelle caratteristiche che mancavano a questo Milan. Pavlovic mi piace molto, ma anche per lui credo che ci vorrà un po' di tempo. Ripeto, i meccanismi del calcio italiano sono un po' diversi, ma guardando anche il livello del mercato che c'è stato fra le altre squadre italiane, il Milan ha coperto quello che c'era da coprire. Poi certo, qualcosa davanti io lo farei ancora. Se ci fosse qualche occasione importante la sfrutterei”.
Su Luka Jovic
"Mi ha dato l'impressione di essere un giocatore ancora troppo emotivo. È un attaccante che quando la squadra va bene trova fiducia, ma se deve trascinarti lui lo vedo un po' in difficoltà. È lo step che deve fare".
Su Chukwueze
"Sabato al secondo pallone sbagliato, quando c'è stato qualche mugugno di San Siro, è uscito dal gioco. Lui secondo me deve pensare solamente alla sua prestazione, non deve farsi condizionare da quello che c'è fuori. Se ci fai caso ha fatto un ottimo precampionato però a San Siro è diverso, deve alzare subito il livello, le aspettative sono alte".
Thiaw disastroso sabato: come ti spieghi questo downgrade?
"Io penso che nel corso di una carriera di un calciatore dei cali ci possano stare. L'importante è reagire. Il fatto che oggi al Milan non ci sia una linea difensiva titolare, mette qualche dubbio su tutto il reparto. La continuità, anche dal punto di vista delle scelte, è una cosa che dà fiducia ai giocatori. Mi aspetto delle risposte, soprattutto dal punto di vista della concentrazione. Lui deve tenere alta la tensione. Quando farà questo step, credo che diventerà un giocatore importante. Poi, sai, le occasioni nel Milan non sono tantissime se continui a sbagliare...".
Sui fischi a Calabria
"I fischi a Calabria francamente mi sono dispiaciuti per lui, perché è uno che dà sempre l'anima per questa maglia, ci mette la faccia, cerca sempre di fare del suo meglio, e si mette a disposizione. Siamo alla prima giornata, e bisogna pensare che è ancora calcio d'agosto. In un calcio ancora poco indicativo rispetto a quello che vedremo nei prossimi mesi, i fischi sono un po' ingenerosi".
Maignan è tornato al top
"Maignan è la certezza di questo Milan. Io credo che sia il miglior portiere della Serie A e che sia un fattore per il Milan, per leadership e quello che riesce a trasmettere. Ogni anno riesce a fare un ulteriore salto di qualità, quest'anno le aspettative aumentano ulteriormente. Anche lui è passato per un momento di difficoltà, però poi i grandi giocatori si vedono lì, quando riescono a reagire, e ho la sensazione che quest'anno abbia la fiducia e l'esperienza giusta per diventare ancora più leader di questo Milan".
Su Leao
"Lo vedo quasi più attaccante con questo sistema. È un giocatore che sembra voler fare più gol. Sono convinto del fatto che Fonseca sia un allenatore che lo stima molto, e creda molto in lui. È il primo vero allenatore che ha Leao dopo Pioli al Milan, perché se ci pensi con Giampaolo ha fatto pochi mesi. Il nuovo mister può essere quello che gli dà apertura mentale, che gli fa capire quali siano i suoi difetti definitivamente. L’atteggiamento l'ho visto giusto. È chiaro che quest'anno quelle pause che lui ha sempre avuto non devono esserci più, solo così può diventare un grande campione. Deve trovare quella continuità che gli è sempre mancata".
Ha poi conlcuso
"La squadra sulla carta è forte per andare avanti nelle due competizioni italiane. Il gruppo deve essere forte, perché qui c'è un gruppo di giocatori che sono insieme da diversi anni, che hanno vissuto insieme delle difficoltà quando c'era Pioli che sembravano essere per un certo verso irreparabili, penso ai derby persi contro l'Inter o al gennaio post mondiale dove molti erano irriconoscibili. È un gruppo che si è compattato nelle difficoltà. Lo zoccolo duro dovrà essere bravo a far integrare i nuovi e restare unito, perché alla fine le squadre che vincono non sono solo quelle con le qualità migliori, ma sono anche quelle che riescono a costruire uno spogliatoio forte".