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ESCLUSIVA MN - Sorrentino: "L'organico del Milan è competitivo. Pioli? Preparatissimo e genuino. Ibra perfetto come collante"

di Redazione MilanNews

La pausa nazionali sta per finire e a breve ritorneranno i club. Il Milan è atteso da settimane molto importanti prima di Natale: prima dovrà cercare di rimettersi in carreggiata in campionato e parallelamente dovrà tentare la qualificazione agli ottavi di Champions League. La redazione di MilanNews.it ne ha parlato con l'ex portiere, ora opinionista, Stefano Sorrentino che conosce bene anche Stefano Pioli che fu suo allenatore. Ecco le sue parole in esclusiva.

Il 21 novembre 2006, con te tra i pali dell’Aek Atene, battesti in Champions il Milan di Carlo Ancelotti, futuro campione proprio nel medesimo stadio. Come vivesti l’impresa da italiano prima e, in seguito, quando i rossoneri alzarono la coppa?

“Da italiano scontato dire che conoscevo, ovviamente, molto bene la grande storia del Milan. Poi, che dire, quella era una squadra di campioni assoluti, calciatori che in carriera hanno vinto tutto. Fu una grande impresa. Noi demmo il massimo, ce la giocammo e prevalemmo. In seguito, loro vinsero la Champions ad Atene, proprio in quello stadio”.

Il Milan attuale è guidato da Stefano Pioli, tuo ex tecnico ai tempi del Chievo. Come ti spieghi le difficoltà che ha riscontrato recentemente?

“Non tutte le stagioni sono uguali. Ci sono momenti di alti e bassi per tutti. In questo momento è stata la volta del Milan, ma ci sono tutte le carte in regola per rilanciarsi. L’organico è competitivo”.

Come è solito reagire Pioli nei momenti più complicati?

“Lavorando sodo e dando il massimo per uscirne. Sapete qual è il bello di mister Pioli? Oltre a essere un allenatore preparatissimo, è una persona vera, genuina. Lui è esattamente come appare nelle interviste, come lo vedete voi. Quando è contento per una vittoria, lo fa trasparire. Esattamente come quando non è soddisfatto per una brutta prestazione o per una sconfitta. Il calcio italiano necessiterebbe di più personalità vere come lui”.

Lo conosci a perfezione: a tuo giudizio è soddisfatto dell’organico che ha a disposizione o pensava di avere tra le mani di meglio in termini di costanza e affidabilità?

“Io sono stato a fargli visita a Milanello una ventina di giorni fa e ho ritrovato lo stesso mister Pioli di sempre. Grande voglia di dare il massimo e di misurarsi con questa sfida avvincente di allenare una base di organico certamente più giovane di quelle del passato, ma ricca di calciatori che provengono dai campionati esteri più importanti”.

Avete anche avuto modo di parlare del potenziale di Rafa Leao?

“Sono stato a fargli visita amichevolmente, non per intervistarlo sui singoli giocatori. Ripeto: io ho percepito grande entusiasmo generale a Milanello da parte sua, dello staff e dei calciatori, molto coinvolti nella causa”.

Da ex portiere: dal tuo punto di vista Maignan è, attualmente, il migliore estremo difensore del mondo?

“È sicuramente tra i migliori al mondo. Non era così scontato che facesse subito bene in un campionato come quello italiano, quando era arrivato. Il calcio moderno richiede portieri con caratteristiche come le sue. È certamente un punto più che fermo del Milan attuale”.

Hai affrontato tante volte Ibrahimovic in carriera: saresti favorevole a un suo ritorno in società?

“Stiamo parlando di un grandissimo campione. Chiaro che se tornasse, potrebbe incidere molto. Bisogna però che il suo ruolo venga definito con chiarezza. L’ideale? Che fungesse da perfetto collante tra allenatore, squadra, dirigenza e società”.

Chi si contenderà lo scudetto fino alla fine?

“Io vedo Milan, Inter e Juve davanti a tutte le altre, ciascuna con un vantaggio specifico”.

Qual è quello dei rossoneri?

“L’Inter ha, sulla carta, l’organico più competitivo, ma forse l’età media è abbastanza alta. La Juve non ha le coppe europee e può dosare al meglio le energie. Il Milan invece è un gruppo giovane, con grande entusiasmo. Magari può incappare in qualche difficoltà, ma le basi per disputare un’ottima stagione ci sono tutte. Pongo i rossoneri, i nerazzurri e i bianconeri sul medesimo livello”.


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