ESCLUSIVA MN - Sordo: "Campioni al Milan? Nessuno ti fa la differenza per 20 partite"
Dopo l'ottimo pre-campionato, è tempo di Serie A. Il Milan esordisce a San Siro contro il Torino di Paolo Vanoli. Per parlarne è intervenuto in esclusiva per MilanNews.it un doppio ex come Gianluca Sordo, vicecampione d'Europa nel 1995 e campione d'Italia 1996 con i rossoneri:
Gianluca Sordo, il Milan ha lasciato fin qui buone impressioni nel precampionato
"Aspettiamo, non possiamo giudicare più di tanto a oggi perché il Milan dovrà ancora fare qualcosa in più a livello di rosa. Certamente la squadra si è rinforzata per colmare il gap che c'è con l'Inter, anche se non credo che sia ancora all'altezza dei nerazzurri".
Le aspettative sono alte, i tifosi al termine della passata stagione hanno manifestato malcontento
"Non è facile perché è una piazza giustamente esigente, un club che ha fatto la storia del calcio. Nella maniera giusta è legittimo contestare, perché il Milan deve sempre dare qualcosa di più".
Chi è il giocatore che ti piace maggiormente di questo Milan?
"Non c'è un giocatore in particolare che mi faccia impazzire. Ci sono dei buoni giocatori, c'è la fascia sinistra che è il punto forte ma c'è un problema di fondo: la continuità. Faccio l'esempio di Leao, che con le qualità che ha potrebbe essere un fenomeno ma non è continuo. E i campioni si riconoscono anche in quello. Io ho avuto la fortuna di giocare con dei campioni che ti facevano 20 partite di fila spostando gli equilibri ed è una cosa che manca alla squadra attuale".
Di grandi giocatori te ne intendi, essendo finito in un Milan di altissima qualità. Che esperienza è stata
"Col senno di poi dico grandissimi ricordi, perché ho giocato con Maldini, Roberto Baggio e altri campioni. Esperienza che ricorderò per tutta la vita perché mi ha permesso di vincere uno scudetto, di giocare la Champions League. Ho avuto tante soddisfazioni, anche se a livello di carriera avrei preferito rimanere in una società come il Torino, dove giocavo con regolarità e avrei avuto probabilmente una carriera ad alti livelli più lunga. In quel Milan trovare spazio era difficilissimo. Ma come detto poi le cose belle rimangono, ho due figli e posso raccontare a loro di aver giocato con dei grandi campioni".
Quanto è difficile giocare a San Siro?
"Io dico che per giocare a San Siro devi avere dei grandi attributi altrimenti rischi di venire travolto dalla pressione".
A battezzare l'esordio in campionato nella Scala del calcio il tuo Torino
"Questa squadra mi sta piacendo, la stagione è nata senza polemiche e con l'atmosfera giusta. Mi auguro che quest'anno si possa fare quello scalino in più perché la piazza merita di più".
In estate è partita una colonna come Buongiorno
"È sempre così col Torino, ci sono 1/2 giocatori buoni che poi vengono venduti, ma nel complesso la rosa mi sembra discreta".
Tra i granata c'è Bellanova, giocatore cresciuto nel Milan ma valorizzato in granata
"Mi ci rivedo a livello di corsa. E mi piace perché dà il 150%, finisce la partita con la maglietta sudata. Ed è un bravo ragazzo".