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ESCLUSIVA MN - Philippe Albert: "De Ketelaere più forte di Openda. Tonali? Dal Milan al Newcastle un passo indietro"

di Redazione MilanNews
Fonte: di Alessandro Schiavone

La redazione di MilanNews ha intervistato in esclusiva Philippe Albert, leggendario difensore belga che negli anni 90 ha militato tra l'altro nel Malines, Anderlecht, Newcastle e nella nazionale belga con la quale è andato a segno due volte a USA 94. Difensore elegante con piedi da centrocampista e fiuto del gol, in patria è considerato uno dei più grandi ad aver mai interpretato quel ruolo. Oggi commenta le partite della Jupiler Pro League per Eleven Sports e quella della nazionale dei Diavoli Rossi per RTBF. 

Monsieur Albert, iniziamo da Charles De Ketelaere che lei da esperto e telecronista del calcio belga conosce forse meglio di chiunque altro. Da predestinato nel Bruges a crisi profonda in rossonero, perché tutte queste difficoltà? Gli manca qualcosa dal punto di vista tecnico, tattico, fisico o mentale?

"No, io credo che lui abbia tutte le qualità per farcela. Però psicologicamente e mentalmente per un giovane è dura lasciarsi alle spalle la famiglia, gli amici e nel suo caso la città di Bruges dov'è cresciuto. Ritrovarsi poi in un grandissimo club come il Milan non è mai facile. È stato pagato tanto e questo gli ha messo una pressione incredibile sulle spalle. Ma Charles è ancora giovane e a volte per calciatori con il suo profilo ci vuole una stagione, una stagione e mezza per vederli sbocciare. Sono convinto che se rimarrà al Milan anche l'anno prossimo sarà titolare e sfonderà, tornando il giocatore che era a Bruges. Il club non gli ha mai negato l'appoggio a livello mentale e finanziario e lui ripagherà questa fiducia perché le qualità le ha".

È stato pagato forse un pò troppo secondo lei?

"Esattamente, soprattutto per un calciatore così giovane. Se vieni pagato così tanto ci si aspetta che fai subito la differenza. Ma non è semplice perché la Serie A è più tattica del campionato belga. Da noi in Jupiler Pro League aveva più libertà mentre in Italia ci sono meno spazi e tanto tatticismo. E per un giovane calciatore l'adattamento al vostro calcio non è una passeggiata".

Due ex compagni di squadra di Charles ai tempi delle giovanili del Bruges, ovvero Loïs Openda e Cyril Ngonge, l'anno scorso hanno fatto sfracelli con le maglie di Lens e Hellas Verona mentre Charles ha fatto cilecca nel nostro campionato. Da giovanissimi chi di loro era quello con maggiore talento?

"De Ketelaere era il più forte. Openda è un attaccante rapido che cerca di attaccare gli spazi ma Charles può giocare come "pivot" e tecnicamente è superiore. Openda ha avuto una stagione straordinaria con il Lens ma il campionato francese non ha niente a che vedere con quello italiano. È più facile adattarsi alla Ligue 1 perché la Serie A è di gran lunga più forte. Io quello francese non lo considero nemmeno più un campionato ma due campionati. Da un lato c'è il PSG, dall'altro ci sono tutte le altre squadre. La Ligue 1 è cambiata da quando i qatarioti hanno acquistato la squadra parigina. Detto questo, la vostra Serie A negli anni 80 e 90 era il miglior campionato al mondo, a quei tempi le italiane trionfavano spesso in Europa. E adesso dopo tanti anni difficili la Serie A è di nuovo un torneo "serio". I risultati delle vostre squadre a livello europeo ne sono la prova".

Tre finali giocate ma tutte perse...

"Sì, ma devi comunque arrivarci in finale. Questo dimostra che la Serie A è competitiva e ciò spiega perché per  De Ketelaere è stato più difficile sfondare rispetto ad Openda che ha avuto successo in Francia e Olanda dove militava prima (al Vitesse Arnhem, ndr). Ci sono molti più spazi tra le linee ed è più facile imporsi in Eredivisie e Ligue 1. E poi non bisogna dimenticare che rispetto a De Ketelaere, Openda non era riuscito a imporsi a Bruges. A Lens ha fatto cose speciali ma per me pure il campionato belga è superiore a quello francese..."

Tonali passerà dal Milan al Newcastle per una somma intorno ai 80 milioni, bonus compresi. Li vale?

"So solo che la pressione sarà tantissima perché i tifosi si aspetteranno tanto da Sandro visto il prezzo del cartellino. Un po' come De Ketelaere al Milan da cui ci si aspetta che spacchi il mondo "per colpa" di quei 30 milioni. Tonali dovrà dare il massimo e se lo farà i tifosi del Newcastle lasceranno correre tante cose...".

Il Milan l'anno scorso ha vinto il campionato di Serie A e quest'anno ha raggiunto la semifinale di Champions League. Per Sandro andare al Newcastle, che lottava per non retrocedere in Premier prima che PIF acquistasse i Magpies, sarà un passo avanti o indietro? 

"Quanto al campionato è un passo avanti, la Premier League è certamente più forte. Ma il Milan è sempre il Milan, una società che ha vinto tanti trofei e che negli anni 80 era la squadra più forte con i tre olandesi, Baresi e Maldini. E anche dopo. Il Newcastle è un grande club ma attualmente andare dal Milan al Newcastle è un passo indietro. Però quando un club è costretto ad accettare offerte di 80 milioni il giocatore poi deve fare uguale e accettare di andar via".

di Alessandro Schiavone 


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