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ESCLUSIVA MN - Pavlovic da chi l'ha visto da vicino: "Da prendere, ha una velocità rara per la sua stazza"

di Gaetano Mocciaro

Strahinja Pavlovic è l'obiettivo principale della difesa del Milan. Ma che tipo di giocatore è il centrale serbo? Per conoscerlo meglio, la redazione di MilanNews.it ne ha parlato in esclusiva col collega Milan Zdravkovic, di soccersportal.rs.

Come valuti gli Europei 2024 di Pavlovic?
"È stato di gran lunga il miglior giocatore della squadra serba agli Europei, confermando il grande potenziale che ha. Mi piace pensare che se avessimo avuto altri 10 Strahinja Pavlovic con lui nella squadra serba, saremmo una grande Nazionale. Non campioni d'Europa ma una grande squadra".

Pensi che sia meglio una difesa a 3 o 4?
È in grado di giocare come terzino sinistro, braccetto di sinistra nella difesa a 3, cosa che fa con la nazionale serba o centrale nella difesa a 4 come a Salisburgo. Direi che il suo ruolo ideale sia quest'ultimo, possibilmente con un compagno di reparto esperto al centro-destra fino a che non si abitua al calcio italiano, nel caso il Milan dovesse prenderlo. Avrà bisogno di tempo ma se i rossoneri dovessero tesserarlo sono convinto che il giocatore farà bene".

Quali pensi siano i suoi punti di forza?
Per essere un giocatore di stazza con i suoi 194 cm di altezza ha una velocità incredibile, qualcosa di raro. E poi ha un gran carattere, una mentalità vincente fin da quando era bambino. È un combattente, odia perdere, non si arrende mai e lavora per la squadra. È incredibile sia nelle azioni difensive che offensive. Strahinja sarebbe un giocatore ideale per il calcio italiano dove si punta molto sui difensori alti. Il suo ritmo e il possesso palla sono molto buoni. È un giovane giocatore che impara velocemente".

In cosa pensi debba migliorare?
"Quello che ho notato ai tempi del Partizan e vedo ancora al Salisburgo, sono i passaggi lunghi. Quei lanci che ad esempio fa Gvardiol al Manchester City in Pavlovic non li vedi. Sceglie passaggi brevi e semplici e ha bisogno di lavorare di più su questo problema. Deve migliorare tecnicamente ma ha margini di crescita. Non è ancora Paolo Maldini o Sergio Ramos. Sebbene sia bravo a recuperare palla a 30-40 metri, molto spesso i suoi errori in appoggio creano problemi alla difesa. Ha bisogno di leggere meglio il gioco, è stato il suo problema ai Mondiali in Qatar ma tutto questo può essere corretto con un buon lavoro. Deve solo lavorare molto di più. Inoltre non usa il piede destro, è sempre sul sinistro ma temo che sia tardi per migliorare sotto questo aspetto".

Nel calcio serbo c'è una grande tradizione di difensori, come Mihajlovic, Vidic o Ivanovic. Come consideri Pavlovic? Può essere un giocatore in grado di raggiungere questi livelli?
"Se lavora duro e corregge i suoi errori sicuramente può essere uno dei migliori difensori d’Europa. Ma ha bisogno di un allenatore che lo faccia crescere e di pazienza. Vidic e Ivanovic dalla Serbia hanno fatto il passaggio intermedio in Russia giocando in buone squadre come Spartak e Lokomotiv Mosca, Strahinja ha iniziato a crescere proprio l'estate scorsa quando è arrivato al Salisburgo".

Aneddoti su Pavlovic?
"Stava per firmare per la Lazio nel 2019, era alle visite mediche ma sono stati riscontrati problemi cardiaci e il club cercato di abbassare il prezzo. Alla fine è andato al Monaco per 10 milioni di euro. Ha frequentato anche la stessa scuola elementare  di Sasa Lukic e Veljko Birmancevic, giocatori della Nazionale".

Ci sono talenti serbi che consiglieresti per il calcio italiano?
"Direi Mihajlo Cvetkovic, 17 anni, attaccante del Cukaricki. La Stella Rossa sta cercando di ingaggiarlo ma non ha ancora concluso l'accordo. Gli manca la forza fisica, ma è molto tenace. Pressa bene, si muove costantemente, usa entrambe le gambe. Se lasciasse la Serbia e lavorasse duro, sarebbe un grande giocatore. Non è come Ibrahimovic, Giroud o Morata, che piacciono al Milan, ma se non dovesse avere successo in Italia sono sicuro che farà bene negli altri campionati europei".


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