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ESCLUSIVA MN - Orlando: "Morata fondamentale, è lui il leader. Theo e Leao non possono esserlo"

di Gaetano Mocciaro

Ci proiettiamo verso Fiorentina-Milan, trasferta insidiosa che chiude una sequenza importante di partite prima della pausa nazionali. Ne abbiamo parlato col doppio ex, Massimo Orlando. In esclusiva per MilanNews.it.

Massimo Orlando, per Paulo Fonseca la partita contro il Bayer Leverkusen è stata la migliore della sua gestione. Affermazione che non ha trovato tutti d'accordo
"Diciamo che la verità sta nel mezzo. Sicuramente abbiamo visto un Milan migliorato rispetto alla partita col Liverpool ma mi sembra un po' esagerato definirlo il miglior Milan della stagione. Semmai lo è stato quello del derby, lì il Milan ha tirato fuori il carattere e Fonseca ha avuto una brillante intuizione tattica. Detto questo anche a Leverkusen abbiamo visto buone cose e il pareggio ci poteva stare". 

La squadra sembra seguire l'allenatore, dopo un inizio traumatico
"Io sono tra quelli che contestavano le scelte iniziali di Fonseca, non a caso quando la squadra veniva scavalcata a centrocampo poi soffriva. Dicevo sempre: ma perché non aggiunge un centrocampista in più? Alla fine ha trovato un altro tipo di soluzione che ha funzionato. Certo, giocare con tutti quei giocatori offensivi che devono anche garantirti copertura non so se regge per tutta la stagione, di certo il Milan si è mostrato più equilibrato".

Un calcio anche a volte spericolato. Da ex numero 10 ti saresti visto bene in questo Milan?
"Sì perché ci sono tanti campioni, ma non credo che troverei molto spazio (ride, ndr). Credo che nemmeno il Milan stesso riesca a capire le potenzialità che ha a disposizione. La squadra ha tanti campioni, fisicità e qualità. Manca giusto la continuità".

Resta ancora l'equivoco Loftus-Cheek e Reijnders, soprattutto l'inglese rischia di essere tagliato fuori da questo modulo
"Quando parlavo di centrocampista in più mi riferivo proprio a un'idea di 4-3-3 con Fofana vertice basso e Reijnders e Loftus-Cheek mezzali. Credo che si arriverà prima o poi a giocare così perché vai a mettere l'olandese e l'inglese nella loro posizione naturale e perché il 4-2-4 che è fin qui proposto è molto dispendioso".

Anche a Leverkusen si è visto l'impatto di Morata, appena entrato in campo. Giocatore imprescindibile?
"Direi di sì, perché è intelligente e sa sempre cosa fare. Inoltre aiuta nella fase difensiva, dà dei punti di riferimento in campo. È uno di quei giocatori che aiutano a migliorare i compagni, quindi direi che è imprescindibile".

Nel Milan d'inizio stagione è stato sollevato il problema della mancanza di leader
"Morata può esserlo e la carriera parla per lui. Inoltre in campo è uno che si fa rispettare e gioca fisico quando serve. Quando devi parlare con qualcuno alla fine parli con Morata. Gli altri e mi riferisco a Theo e Leao, onestamente hanno dimostrato di non poterlo essere".

Lo spagnolo ha trovato anche un'intesa con Abraham
"Per giocare con questo modulo, l'inglese è fondamentale. Te lo trovi ovunque perché pressa e attacca la profondità".

Domenica c'è la Fiorentina
"Partita difficile, Firenze è un 'campaccio'. Mi aspetto uno stadio caldo e servirà al Milan una prova di grande mentalità".

Quali sono le principali insidie rappresentate dai viola?
"Prima di tutto Moise Kean, è in grandissima condizione e sempre molto pericoloso. Poi dipenderà da come vorrà giocare Palladino, se a 3 o a 4 dietro. Nel primo caso sfrutterà Gosens come esterno alto ma dall'altra parte penso che il Milan possa sfruttare questa situazione tattica, perché fondamentalmente la Fiorentina è composta da giocatori abituati a giocare a 4 dietro".

Fiorentina che sta avendo delle difficoltà
"Devo dire che sta giocando male, subisce tanto e non ha ancora trovato la quadra. Gudmundsson è appena tornato, Colpani continua a non convincere. Penso che se dovesse andare male anche contro il Milan, Palladino si ritroverebbe in una situazione non facile".
 


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