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ESCLUSIVA MN - Novellino: "Ibra è l'uomo giusto, Leao acerbo. C'è poca qualità, Suso va aspettato"

di Salvatore Trovato

La redazione di MilanNews.it ha intervistato Walter Novellino per parlare del momento della squadra di Pioli. Dall'arrivo di Ibrahimovic alle difficoltà di Suso e Piatrek, ecco le parole dell'ex rossonero.

Mister, lei è sempre stato favorevole al ritorno di Ibrahimovic. Come giudica questa operazione?

"Credo che sia la miglior operazione fatta finora. È l’uomo giusto per i giovani che hanno difficoltà in questo momento. Ibra è un giocatore che va servito in verticale, subito: con molti palleggi da dietro, secondo il mio punto di vista, fa più fatica. Questo Pioli lo sa. Sarà un giocatore importante per i giovani del Milan".

Il Milan potrebbe cambiare modulo e passare al 4-3-1-2 con Leao e Ibra là davanti. Può essere la soluzione giusta?

"Avevano provato a fare questo tipo di lavoro con Giampaolo, ma hanno fatto un po’ fatica. Leao è troppo acerbo. Essere istintivo è importante, ma deve capire che il Milan è il Milan, non è una piazza per divertirsi, per fare il numeretto. Il numero è importante ma deve mettere in condizione il compagno di far gol. Pioli sta lavorando su diverse soluzioni e sono convinto che troverà quella giusta. Il Milan in questo momento fa più fatica negli ultimi venti-trenta metri. Lì ci vogliono gli uomini che sanno verticalizzare. Ibra si mette sempre in condizione di ricevere, ma i compagni fanno spesso un passaggio in più e finisce in fuorigioco. Pioli migliorerà sicuramente questo aspetto".

Tra i giocatori accusati di perdere sempre uno-due tempi di gioco c’è Suso. Può essere un problema per questo Milan?

"Per me non è un problema. Ha solo bisogno di ritrovare serenità. È un giocatore di grande qualità, bisogna saperlo aspettare. In un contesto di difficoltà generale ci sta rimettendo anche lui. Suso, Ibrahimovic e Bonaventura, che è straordinario, sono i calciatori di maggiore qualità del Milan".

Piatek potrebbe lasciare l’Italia già a gennaio. Come si spiega l’involuzione del polacco?

"Ci sono delle difficoltà oggettive nel complesso, difficoltà di squadra. Piatek è uno che fa gol. È in difficoltà perché non gli arrivano palloni importanti. Il Milan continua - tra virgolette - a comprare, ma il giocatore che farà la differenza in tutto sarà Ibrahimovic. Però ha bisogno di tempo, in trentacinque minuti non può cambiare la squadra. Sono sicuro che con il suo carattere riuscirà a trascinare i compagni. Ibra è un lottatore, uno che vuole vincere. Darà una grande mano".

Anche Pioli si gioca il posto. Secondo lei, non sarebbe il caso di confermarlo a prescindere per dare continuità alla panchina?

"Pioli è un ottimo allenatore. Sta cercando di sistemare le cose, ma ci vuole tempo, non ha la bacchetta magica. Anche Giampaolo è un ottimo tecnico. Posso dire quello che penso?".

Sì, certo.

"La qualità della squadra lascia un po’ a desiderare. Alcuni giocatori fanno fatica a stare nel contesto del Milan. I rossoneri hanno dovuto richiamare Ibrahimovic, il campione ideale per dare una mano a questi giovani. Sono bravi, ma hanno bisogno di tempo. E Milano non può aspettare. Ma allo stesso tempo, andare in discoteca dopo una sconfitta per 5-0 dà fastidio un po’ a tutti".

Ultima domanda: la Coppa Italia può essere un obiettivo concreto?

"È un obiettivo fondamentale. Sono convinto che non sbaglieranno. Ibrahimovic, quando giocherà dall’inizio, trascinerà i suoi compagni, capiranno che lui è uno da servire subito. Il palleggio da dietro è importante, sono convinto che Pioli migliorerà anche questo".


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