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ESCLUSIVA MN - Mauro Bianchessi: "Vi racconto di Camarda, Bartesaghi e Calabria, per il Milan sarà importante preservare un'ossatura italiana nel settore giovanile"

di Niccolò Crespi

Dopo il passo falso di Salerno, il Milan torna al lavoro per preparare al meglio la sfida casalinga, in programma sabato 30 dicembre a San Siro contro il Sassuolo di Dionisi, reduce da una sconfitta contro il Genoa. Queste le parole, in esclusiva sul sito di MilanNews.it, da parte di Mauro Bianchessi, ex responsabile del settore giovanile del Milan, dal primo luglio Direttore Generale del Settore Giovanile del Monza. Tanti i temi e gli aneddoti affrontati: dagli inizi di Francesco Camarda all'impatto in prima squadra di Bartesaghi, passando da Calabria a Pobega.

Sei stato il primo a decidere di scommettere sul serio su Camarda: che tipo di prospettive ha, concretamente parlando?

“Camarda è un giocatore che ha grandissima prospettiva, non ne ho mai dubitato. Lo spazio che ha trovato non è stato affatto casuale”.

Quali sono altri talenti del vivaio del Milan in rampa di lancio?

“Direi di attenzione molto anche il profilo di Bartesaghi: è in pianta stabile a far parte della prima squadra. Se c’è un aspetto positivo che si vuole rilevare è che nel Milan stanno emergendo sempre più giovani italiani direttamente dal vivaio. Solo in numeri esiguo sono infatti gli stranieri”

Tra i talenti da te scoperti e lanciati figura anche Calabria. Un giudizio sulla sua esperienza da capitano dei rossoneri, sin qui?

“Calabria è una bandiera del Milan. L’ho portato in rossonero a 13 anni e ha fatto un percorso importante, che lo ha portato a indossare, meritatamente e giustamente, la fascia da capitano della sua squadra del cuore. Sta maturando tantissimo a livello di esperienza”.

Tra le tue scoperte vi è anche Pobega. Ti aspettavi potesse trovare maggiore spazio nello scacchiere di Pioli?

“Ho portato Pobega al Milan all’età di 14 anni. Per me, è cresciuto moltissimo. È stato molto sfortunato: l’infortunio che ha subito lo ha penalizzato. Il valore, tuttavia, non lo si può mettere in discussione”.

Quali devono essere gli obiettivi dei rossoneri in questa stagione?

“Qualificarsi in Champions e poi tornare subito a lottare per vincere dalla stagione successiva. Però insisto: a livello di Settore Giovanile, il Milan deve continuare a preservare questa forte ossatura e identità tutta italiana, che rappresenterà le fortune del futuro imminente”.

Potrebbe esserci la possibilità di rivederti, un giorno, al Milan?

“Ora come ora sono al Monza insieme al Dottor Galliani, che reputo la stella cometa di tutti i dirigenti italiani e sto benissimo. Per quanto riguarda il futuro, non si può mai sapere. Perché escludere a priori anche il ritorno in club in cui sono stato?”.





 


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