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ESCLUSIVA MN - Mannari: "Occhio alla Cremonese. Cdk? L'anno prossimo come Tonali"

di Redazione MilanNews

Riguardo all’imminente Milan-Cremonese, la redazione di MilanNews.it ha intervistato telefonicamente in esclusiva Graziano Mannari, calciatore rossonero tra il 1987 e il 1989.

Che tipo di partita ti aspetti?

“Occhio alla Cremonese. Le squadre di Ballardini sono toste. E all’andata hanno bloccato il Milan, fermandolo sullo 0-0”.

Le insidie maggiori? 

“Potrebbero derivare dai contropiedi. Il Milan ne subisce davvero tanti. Troppi per una grande squadra. Però ultimamente vedo che i rossoneri stanno meglio a livello di condizione”.

Il Milan dovrebbe rinforzarsi sul mercato?

“Tutte le squadre, anche la semifinalista di Champions qual è il Milan, possono migliorare. Prenderei una prima punta, magari dall’estero”.

Giovane o non giovane? Perché con De Ketelaere la scommessa sembra persa…

“Nessuna scommessa persa, De Ketelaere l’anno prossimo farà come Tonali l’anno dello scudetto. Io lo conosco dai tempi del campionato belga. Questo è un giocatore fuori dal comune, fidatevi. In Italia c’è sempre una fretta esagerata”.

Hai parlato della necessità di acquistare una prima punta. Bocci pertanto Origi e Ibrahimovic? 

“Terrei anche Origi. Contro il Monza, all’andata, ha fatto un super gol, per esempio. Deve solo crescere e avere il giusto tempo. Come è normale che sia. Fa parte di un percorso naturale. La Premier non è come la Serie A”.

Non mi hai risposto su Ibra…

“Lui fa eccezione. Non puoi tirare per la giacchetta uno come Ibra. Oltre a essere un campione, ha un’intelligenza tale da capire da solo quando è ora di smettere. E poi occhio a un dettaglio…”.

Prego. 

“Ibra ha già avuto problemi al ginocchio in passato e quando è tornato ha sempre fatto la differenza. Come l’anno scorso nel match decisivo per lo scudetto contro la Lazio. Occhio a darlo per finito”.

Come procede la tua vita professionale? Ultimamente ti sei trasferito in Cina a fare il Talent-scout…

“Non faccio il Talent scout. Osservo il calcio giovanile cinese. Qui hanno cambiato filosofia. Prima spendevano a destra e a manca per prendere i campioni. Adesso hanno capito che devono costruire un movimento dal basso. E stanno molto investendo sul calcio giovanile. Occhio a quello che accadrà nei prossimi dieci anni. Io ve lo dico ora”.


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