ESCLUSIVA MN - Maida (CorSport): "Abraham talento puro ma a Roma ha sofferto il fatto di non essere la stella"
Tammy Abraham è la novità dell'ultimo giorno di mercato del Milan e nei pochi minuti giocati contro la Lazio ha subito lasciato il segno. Ma come è stata la sua avventura a Roma? Il collega del Corriere dello Sport, Roberto Maida, che lo ha seguito nei suoi tre anni in giallorosso, ci dice la sua. In esclusiva per MilanNews.it.
Roberto Maida, Abraham al Milan a giudicare dai social è stata una liberazione per i tifosi della Roma
"I tifosi non hanno esultato per la sua partenza perché non lo ritengano all'altezza. Ma perché la sua partenza riapriva i battenti del mercato in entrata. E il suo passaggio al Milan ha permesso l'arrivo di Saelemaekers di Hermoso. Gli ingaggi dei due sommati arrivano a quello di Abraham".
Qual è stato il suo percorso alla Roma?
"Ha avuto un percorso esaltante il primo anno, segnando 27 reti e diventando uno dei protagonisti della vittoria in Conference League, segnando peraltro nella semifinale di ritorno contro il Leicester. Quindi prima stagione molto buona".
Meno bene la seconda stagione: solo 9 reti segnate
"Ha sofferto il fatto di non essere la stella principale della squadra, dato che arrivo Dybala. Lo intervistai a inizio stagione e gli chiesi cosa ne pensava dell'arrivo dell'argentino, mi rispose: 'A Roma ci deve essere posto per due re'. e questo spiega quanto lui senta la necessità di essere considerato il giocatore più importante, se percepisce che non lo è si butta giù. In più gli avevano messo Belotti come concorrente per la maglia da centravanti titolare".
Stagione travagliata, finita pure nel peggior modo possibile
"Una svolta è stata Roma-Atalanta, settembre 2022. Una delle partite più belle dell'era Mourinho per qualità di gioco espressa, ma vince l'Atalanta con gol di Scalvini. Abraham sbaglia alcuni gol incredibili e da lì non si è più visto. Altra gara chiave la finale di Europa League a Budapest, entra a gara in corso e sbaglia un gol che poteva valere la coppa. Tre giorni dopo, in una partita inutile, si è rotto il ginocchio. La Roma lo aveva già ceduto all'Aston Villa per 35 milioni, sfumò tutto".
L'ultimo anno si è visto pochissimo
"Convalescenza molto lunga, rientra e fa gol al Napoli nel recupero. Pensa di essere tornato ma non è così, perché c'è Lukaku e De Rossi non lo fa giocare. Si abbatte di nuovo. Altra gara chiave, la semifinale di Europa League a Leverkusen: sbaglia un gol incredibile sul 2-0 per i tedeschi che col senno di poi poteva valere la qualificazione. Ecco, lì è finito Abraham anche nella testa dei tifosi".
Come valuti Abraham come centravanti?
"Il giocatore è un talento purissimo e ha tutto: forza fisica, tecnica, agilità. Ora, non vorrei esagerare ma facendo le dovute proporzioni ha delle similitudini a Ibrahimovic: gamba lunga, agilità, fa valere la sua fisicità con grande cura tecnica. Certo, con Ibra ci sono tre categorie di differenza e anche nella personalità la differenza è enorme. Ma credo che Ibrahimovic lo abbia preso anche per queste caratteristiche. L'azione del gol di Leao è emblematica, perché addomestica un pallone non facile e fa l'assist per il portoghese".
A Roma ha sofferto il fatto di non essere la primadonna. Ma al Milan partirà come prima alternativa a Morata
"Può fare tranquillamente il centravanti di riserva, anche perché non credo che Morata giocherà tutte le partite. Credo che nel Milan abbia voglia di mettersi in discussione e lui stesso l'ha definito un upgrade per la sua carriera. E poi ha delle caratteristiche che gli permettono di giocare al fianco di un'altra punta. È un fior di centravanti, resta il punto interrogativo: è recuperato del tutto dall'infortunio?"
Come lo vedi nello stile di gioco di Fonseca, altro ex Roma?
"Fonseca fa giocare sempre bene gli attaccanti. Anche alla Roma aveva una buona qualità offensiva e anche lì serviva trovare l'equilibrio difensivo. Poi ci fu il caso Dzeko e lì è finita la Roma di Fonseca".
L'inizio per il portoghese è molto complicato. E c'è già il caso Theo-Leao
"La società deve appoggiarlo nelle scelte, se così sarà è un allenatore che può fare un ottimo lavoro. Fonseca non fa danni, non peggiora nulla. A Roma fu lasciato solo, al Milan non devono fare lo stesso errore".