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ESCLUSIVA MN - Lukovic: "Pavlovic ricorda Chiellini e diventerà un top. Samardzic? Resti a Udine"

di Gaetano Mocciaro

Strahinja Pavlović è un nuovo difensore del Milan e c'è molta curiosità sul centrale serbo che da un campionato diverso come quello austriaco. Per conoscerlo meglio abbiamo contattato una vecchia conoscenza del calcio italiano come Aleksandar Luković, ex difensore dell'Udinese e oggi commissario tecnico della nazionale serba Under 19. Abbiamo colto l'occasione anche di estendere il discorso ad altri giocatori serbi che orbitano attorno al mondo Milan. In esclusiva per MilanNews.it

Aleksandar Luković, che difensore è Strahinja Pavlović?
"Carattere forte, sa difendere nell'uno contro uno e giocare negli spazi grandi, sfruttando la sua velocità nonostante la stazza. Giocatore che può diventare anche importante nel calcio italiano, è pronto per il Milan".

Facendo il gioco delle somiglianze: a chi lo possiamo paragonare?
"Mi sembra Chiellini. Veloce, mancino, forte fisicamente. Penso che Pavlovic abbia ancora margini per migliorare, ma direi che il paragone con Chiellini può reggere".

La Serbia ha una grande tradizione di difensori come Siniša Mihajlović, Nemanja Vidić e Branislav Ivanović. Può Pavlović arrivare a questi livelli?
"Secondo me sì, ha tutto il tempo per diventare uno dei grandi difensori di Serbia. Del resto gioca già da tre anni nella nazionale maggiore. Adesso serve dargli tempo per adattarsi a un campionato diverso come quello italiano, poi vedremo fino a che livello potrà arrivare. Sono fiducioso, anche perché ciò che lo sta portando lontano è il suo carattere forte e la sua professionalità al 100%".

Dal Salisburgo al Milan è sicuramente un bel salto
"Ci guadagna anche la nazionale serba, è importante che i suoi giocatori giochino ai livelli più alti e una grande squadra come il Milan aiuterà Pavlovic a migliorarsi. Il club ha investito tanti soldi per lui e ha sicuramente un piano per valorizzarlo. Sarà importante che giochi con continuità".

Da difensore a difensore: che consigli sente di dargli?
"In Italia avrà la possibilità di migliorarsi tatticamente, poi con l'esperienza arriveranno i miglioramenti. Ad esempio nel prendere la decisione giusta in campo, non solo sull'organizzazione difensiva. Migliorerà anche giocando con i migliori giocatori, facendo la Champions League".

Il Milan guarda a un altro giocatore serbo: Lazar Samardžić. Condivide con Lei l'esperienza all'Udinese
"Samardzic sarebbe pronto per il salto nonostante la giovane età. Estremamente creativo, forte tra le linee e sui calci piazzati, bravissimo palla al piede. Non ci sono tanti giocatori di questo tipo. Però, se posso dare un consiglio a Lazar, gli suggerisco di restare ancora un anno a Udine. Perché avrebbe la possibilità di giocare sempre, in un contesto dove si sente importante e può sprigionare il suo talento. Ho giocato a Udine, so bene come funziona, è l'ambiente ideale per prepararti al grande salto. Al Milan non credo che troverebbe la stessa continuità".

È già in rosa, invece, Luka Jović 
"Jovic è un altro giocatore rispetto a Morata e una squadra importante deve avere giocatori che abbiano caratteristiche diverse. Ho giocato con lui allo Stella Rossa nel 2015, io ero agli ultimi anni di carriera e lui stava iniziando. Ha fatto un bel percorso ed è ancora giovane, credo che il suo problema sia stato quello di giocare con poca continuità negli ultimi anni. E per un attaccante è importante sentire la fiducia. Ecco, quel che mi sento di dire è che sarà importante che Fonseca gli faccia sentire la fiducia".

Serbia che è una vera fucina di talenti
"La Serbia è un paese che coltiva sempre tanti talenti, mi spiace che in molti lascino il Paese troppo presto. Ovviamente poi le situazioni vanno valutate caso per caso e c'è chi può fare subito il salto. L'importante è che a questi ragazzi venga data fiducia e che giochino con continuità".


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