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ESCLUSIVA MN - Ibra visto dalla Svezia: "Sorpresi dalla scelta di Fonseca, Conte era un nome da Zlatan"

di Gaetano Mocciaro

Non solo la stampa italiana era presente alla conferenza stampa di Zlatan Ibrahimovic. Presente anche una quota svedese, rappresentata dalla collega Nicole Amiri. Collaboratrice di testate come Aftonbladet, il canale TV4 e la radio nazionale SR, ci ha dato il suo punto di vista dalla Scandinavia sul nuovo ruolo dello stesso Ibra e sul Milan che verrà:

Che impressioni hai avuto dalla conferenza stampa di Zlatan Ibrahimovic?
"Ho avuto l'impressione che voleva parlare con la stampa e che era carico. Non l'ha fatto da un anno e se avesse voluto avrebbe continuato tutto il pomeriggio perché a lui piace parlare. Bello che abbia voluto rispondere alle domande di una giornalista svedese perché il suo rapporto con i nostri media non è facile. Ma apprezza la loro presenza in situazioni del genere e l'ha dimostrato. Ormai lui dice di essere italiano, ma la Svezia è comunque il suo Paese".

Cosa si dice in Svezia del nuovo ruolo di Ibra?
"Le opinioni sono simili a quelle che ci sono in Italia, ossia che la gente svedese non aveva capito il suo ruolo. Oggi forse ne capiamo un po' di più ma anche noi svedesi vorremmo sapere quanto potere ha al Milan. Zlatan ha spiegato che ognuno ha il proprio ruolo e per esempio ha menzionato che lui non parla con gli agenti, prima di essere fermato dal responsabile della comunicazione. Ecco, questo passaggio ci ha fatto capire che forse non ha potere al 100% e non può decidere tante cose".

Credi che possa essere un dirigente di successo?
"Assolutamente sì. Non mi aspetto nient'altro da Zlatan, perché è un campione, nonché il più grande personaggio svedese che esista. Sono di Malmo come lui, so quanto è difficile crescere in questa città, in determinate zone a maggior ragione. E nonostante ciò guardate ciò che ha ottenuto. Perciò mi aspetto grandi cose da lui come dirigente. Zlatan stesso ha detto che si impara ogni giorno e che sta imparando ancora, tanto che gli sono venuti i capelli grigi. Sbaglierà magari un po' ma credo che sia destinato a fare molto bene". 

Non credi che la sua esuberanza, il suo ego possa scontrarsi con quello che è il compito di un dirigente?
"Non credo ci saranno dei problemi, perché Zlatan è molto intelligente. Capisce che deve imparare, non è solo e verrà aiutato. Sa bene che non potrà decidere tutto da solo e non ho dubbi che saprà convivere con le altre figure". 

Sei sorpresa dalla scelta di Fonseca allenatore? È un profilo "da Ibra"?
"Devo dire che sì, è stata anche noi la scelta di Fonseca rappresenta una sorpresa.  Forse non è un profilo da Ibra, come poteva essere Antono Conte o Carlo Ancelotti. Il suo intervento in conferenza stampa ci ha fatto capire che forse non ha potere decisionale al 100% diciamo. Ma è stato sincero, ha detto che loro devono lavorare col materiale che hanno e che con questa squadra il tecnico giusto è uno come Fonseca. Gli svedesi si ricordano del tecnico portoghese dai tempi della Roma, qiundi anche loro pensano che con una scelta simile questo sia un Milan da 4° posto. Però abbiamo visto che il Milan ha potuto vincere lo scudetto anche se sulla carta non era la squadra più forte".

Cosa ti aspetti da questo Milan e che percezione c'è in Svezia sui rossoneri?
"Il Milan è tra le squadre più seguite in Svezia, ovviamente per Zlatan ma anche per i successi dell'era Berlusconi che sono ancora impressi nella mente degli svedesi. L'impressione è che forse l'obiettivo del Milan sia quello di qualificarsi in Champions, nonostante Zlatan abbia parlato di un Milan che deve vincere. A mio avviso il Napoli con l'arrivo di Antonio Conte può tornare favorito per la corsa al titolo, assieme all'Inter".

Consigli per gli acquisti dalla Svezia?
"Questo è un momento buio per il calcio svedese, basti pensare che non ci siamo qualificati per gli Europei. Nell'ultima amichevole contro la Serbia, dove c'è stato il saluto a Ibra, è arrivata una pesante sconfitta. Certo, giocatori interessanti ci sono e uno dei più forti ha giocato in Italia, ossia Dejan Kulusevski. C'è Isak che è un ottimo attaccante e consiglio pure l'esterno offensivo Anthony Elanga. E ovviamente Gyokeres, che è un grande talento e che al Milan vedrei bene, ma per adesso non credo si muoverà dallo Sporting. E in ogni caso ci sono più possibilità di vederlo in Premier League".
 


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