ESCLUSIVA MN - Foroni: "San Pietroburgo è la svolta del nuovo Milan. L'Inter resta favorita, ma non così tanto"
Il giornalista di Mediaset Marco Foroni analizza il successo del Milan sul campo dello Zenit e si proietta al derby della Madonnina. In esclusiva per MilanNews.it
Marco Foroni, contro lo Zenit Milan più bravo o più fortunato?
“Intanto fortuna ce l’hanno avuta ma te la devi meritare e mi sembra che il Milan abbia tenuto bene anche nel momenti di difficoltà. La capacità di soffrire è buona e positiva e per la prima volta nell’anno i primi 20 minuti sono stati di una squadra che gioca davvero bene, che fa girar la palla, che mette intensità e voglia di fare la partita. Va bene la fortuna ma la paragonando al match con Atalanta e Sampdoria sembra di vedere un’altra squadra”.
Indicativo il fatto che la squadra non si sia disunita dopo la rimonta dello Zenit e che sia riuscita poi a tornare in vantaggio
“Anche questa è un chiave importante, arrivi a una settimana decisiva della stagione con una partita che si mette bene, vieni raggiunto e ci vuole poco a mandare tutto in vacca. Come ha sottolineato Amedeo Carboni negli studi di Mediaset Premium un segnale importante è stato l’abbraccio al fischio finale. Segno di un gruppo che ha resettato e sembra dire: ora basta, mettiamoci in mostra. Da sottolineare la prova di El Shaarawy, che l’anno scorso segnava ben poco e ora ogni 93 minuti va in rete e fa gol pesanti, importanti”.
Quanto può incidere questa partita sul derby? È più la fatica della gara con lo Zenit e la trasferta russa a incidere o l’adrenalina della vittoria ottenuta?
“Io mi aspetto un Milan rinforzato. Va bene che a livello di logistica è stata una trasferta complicata, ma in una situazione così serve benzina psicologica e il Milan l’ha trovata. Senza fare trionfalismi direi che questa trasferta ha avuto significati particolari, col modulo 4-2-3-1 variabile che si è dimostrato importante, con Allegri che si è adeguato e trovato certezze e risposte nuove con il falso 9 di Bojan o inserendo una vera punta come Pazzini, esaltando giocatori come El Shaarawy che in un modulo simile viene valorizzato al massimo e lo stesso Emanuelson, più a suo agio in quella posizione. Mi sembra che nel momento più complicato il Milan abbia invertito la rotta ed è un segnale positivo”.
Possiamo paragonare la trasferta di San Pietroburgo a quel Milan-Roma del 2009 che fu la svolta per la posizione dell’allora tecnico Leonardo?
“Ci può stare come svolta e incrocio. Questa squadra ha cambiato ma rispetto a quella di Leonardo c’è equilibrio. Quando lo Zenit ha attaccato c’era sì Abbiati a salvare, ma lo stesso assetto difensivo teneva, mentre con Leonardo avevi l’impressione di poter segnare dieci reti e subirne venti. Poi anche qui qualche segnale negativo c’è, come Zapata che ha commesso pasticci e sembra non possa stare a questi livelli. O Boateng, che tutti aspettano. Però vedo un Milan rinfrancato, basta vedere le foto che i giocatori postano su Twitter, vedi grandi risate e mi sembra di vedere una squadra che si è tolta finalmente le paure derivanti dalle cessioni importanti”.
È ora di derby: chi vedi favorito?
“Prima della partita di ieri dicevo che l’Inter era molto più favorita. Credo che i favori restino dalla parte nerazzurra ma non più clamorosamente, la prova del Milan contro lo Zenit è stata indicativa”.