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ESCLUSIVA MN - Favini racconta Jack: "Lo prendemmo a 14 anni, ora può affermarsi al Milan. Dietro le punte si esprime al meglio"

di Antonio Vitiello

La redazione di MilanNews.it ha contattato Mino Favini, noto talent scout dell’Atalanta e scopritore di tanti giocatori importanti, per farci raccontare il nuovo acquisto del Milan Giacomo Bonaventura.

Ci racconta come nasce la storia di Bonaventura?

“Un ragazzo che abbiamo visto giocare sin da bambino a San Severino Marche, dove è nato, però era troppo esile e piccolo, lo abbiamo lasciato lì un anno. In seguito un nostro allenatore l’ha rivisto però era ancora in ritardo e a 14 anni l’abbiamo spostato in un’altra nostra società gemellata, la Polisportiva Margine Coperta, società che ha cresciuto altri giocatori come Pazzini e Guarente. Ci sono ottimi rapporti con l’Atalanta soprattutto nella selezione e nella scelta dei giocatori. Bonaventura ha fatto un anno lì poi è stato portato immediatamente a Bergamo dopo averlo visto durante il torneo di Viareggio, aveva 15 anni, faceva parte della categoria Allievi”.  

Bonaventura può affermarsi al Milan?

“Ha qualità tecniche importanti per affermasi al Milan. Cresciuto sotto l’aspetto fisico e atletico, c’è stato un netto miglioramento sotto questo aspetto. Credo sia pronto per competere nel Milan e lottare per un posto da titolare”.

La storia della firma col Milan, si racconta di un giocatore quasi commosso…

“E’ ragazzo sensibile, educato e a modo, qualità che non gustano al giorno d’oggi. E’ un ragazzo che aggiunge alle qualità tecniche e calcistiche anche quelle dell’aspetto umano. C’è molta fiducia che possa fare bene al Milan. Avete presente Montolivo o Pazzini? Anche loro sono cresciuti con noi. Sono ragazzi dotati di tutte qualità umane necessarie per arrivare in alto”.

Dal punto di vista tattico e tecnico cosa ci dice?

“Può ricoprire più ruoli, sia da mezzala ma anche come seconda punta. Però penso sia ancora più valido dietro la punta o dietro le due punte. Ma anche da esterno sa fare bene la doppia fase. Questo è merito di Colantuono che lo ha spronato più volte. Per essere un giocatore completo occorreva anche la fase di rientro e non solo quella di attacco. Troverà la collocazione migliore e darà dei buoni risultati”.

Le ha conosciuto anche Inzaghi, può dare molto da allenatore?

“Mi sembra sia dotato del sacro fuoco. Ha preso nella maniera giusta questo impegno importante sulla panchina. E’ un ragazzo di grande sensibilità e grande volontà, così come lo era in campo”.

@AntoVitiello


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